Christian Di Martino, poliziotto accoltellato da un marocchino a Lambrate: operato più volte, resta gravissimo. Sala: «Governo non ha fatto suo dovere»

Il vice ispettore, 35 anni, è stato colpito per tre volte dall'extracomunitario irregolare

Christian Di Martino, il poliziotto accoltellato da un marocchino a Labrate: operato, resta gravissimo
di Marta Giusti
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Giovedì 9 Maggio 2024, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 09:05

Il vice ispettore 35enne Christian Di Martino, che è stato accoltellato per tre volte alla schiena alla stazione di Lambrate a Milano da un 37enne, è in gravissime condizioni all'ospedale Niguarda di Milano. 

Christian Di Martino accoltellato, come sta

È terminata l'operazione chirurgica alla quale è stato sottoposto: l'uomo, 35 anni, è stato colpito per tre volte dall'extracomunitario, irregolare e già noto per oltraggio a pubblico ufficiale, reati contro la persona e il patrimonio, con una lama di 25 centimetri e trasportato in codice rosso all'ospedale Niguarda. Trasferito in terapia intensiva in prognosi riservata, resta in gravissime condizioni. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando al Senato con il ministro Matteo Piantedosi, si è informato delle condizioni di salute dell'agente stesso di Polizia. «Seguo con apprensione tutti gli sviluppi riguardanti l'aggressione avvenuta ieri notte alla stazione di Lambrate a Milano, dove un poliziotto è stato accoltellato più volte da un cittadino extracomunitario visibilmente alterato che lanciava pietre a treni e a persone. All'agente ferito, alla sua famiglia e ai colleghi della Polizia di Stato tutta la mia vicinanza». Lo dice Giorgia Meloni sui social

È sedato dopo una serie di interventi che si sono conclusi alle 9 e 30 di stamani Di Martino. Le coltellate gli hanno lesionato organi interni e grandi vasi al torace e all'addome.

Gli interventi all'ospedale Niguarda sono serviti per ridurre la grave emorragia interna e cercare di preservare gli organi lesionati. Si trova nel reparto post operatorio dove le sue condizioni sono critiche ma stabili e rimane in prognosi riservata. È stato operato dal Trauma team dell'ospedale milanese da una équipe di medici specializzata in interventi d'urgenza.

Milano, poliziotto accoltellato gravemente da un 37enne straniero a Lambrate: operato d'urgenza. Il marocchino arrestato prima volta nel 2002

Chi è l'aggressore

Hasan Hamid, il marocchino arrestato per il tentato omicidio del viceispettore della Polizia nei pressi della stazione di Lambrate a Milano, risulta essere stato controllato e denunciato alla stazione di Bologna il 5 maggio dopo che, a bordo di un treno Italo, aveva molestato i passeggeri. Alla stazione era stato denunciato per il possesso di un rasoio. Risulta noto alle forze dell'ordine soprattutto a Napoli e ha anche scontato alcuni mesi di carcere ad Ariano Irpino per rapina e lesioni. Hasan è stato in carcere dal maggio del 2020 a luglio del 2023 ad Ariano Irpino (e non alcuni mesi come scritto in precedenza) il marocchino che ha accoltellato la notte scorsa un viceispettore della Polizia a Lambrate. L'uomo ha anche precedenti per la mancata ottemperanza del provvedimento di espulsione e per altri reati.

 

Sala: «Governo non ha fatto il suo dovere»

«I delinquenti acclarati devono essere rimpatriati e intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere». Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato il ferimento di un agente di Polizia avvenuto questa notte in città, sottolineando che «se c'è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell'ordine o i cittadini» e in questo caso è «chiaro di chi è la responsabilità».

«Vediamo questo caso nella sua dinamica e nella sua storia - ha detto Sala a margine di Orticola, la mostra mercato di fiori -. La persona che ha colpito» l'agente «era stata fermata qualche giorno fa su un treno con una lama, eppure era in giro. Aveva ricevuto un provvedimento di espulsione da tempo, firmato dal prefetto di Avellino ed era ancora in Italia. Se c'è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo». «Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell'ordine o i cittadini. Quindi in questo caso la responsabilità è chiaro di chi è - ha concluso -. Questo non è un caso isolato qui ormai l'idea è che tanto non succede nulla e che tanto si può delinquere. Quindi ci deve essere certezza della pena e chi sbaglia deve pagare. Altrimenti sono sempre le città e i cittadini a pagarne le conseguenze e non va bene». 

I precedenti

Il 37enne marocchino arrestato per il tentato omicidio di un viceispettore di Polizia a Lambrate, dagli accertamenti della Questura di Milano è emerso essere presente in banca dati con numerosi alias. Ha precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti e sequestro di persona e fu condannato per reati di droga e contro il patrimonio per i quali, dal 2013 al 2020, è stato più volte detenuto nella Casa circondariale di Poggioreale a Napoli e di Ariano Irpino (Avellino). Era stato arrestato e fotosegnalato per la prima volta in Italia il 18 dicembre del 2002 a Napoli e, da allora, è rimasto in Italia da irregolare. A suo carico, il prefetto di Napoli aveva adottato due provvedimenti di espulsione nel 2004 e nel 2012; così il prefetto di Avellino, a luglio 2023 quando, poiché non c'era disponibilità di posti nel Cpr, era stata data esecuzione mediante Ordine del questore di Avellino di lasciare l'Italia entro sette giorni. Il 37enne, non aveva mai dato segni di presenza nella provincia milanese ed è stato rintracciato e controllato per lo più in Campania. L'Ufficio Immigrazione della Questura di Avellino aveva attivato, nel 2021, le procedure di identificazione al Consolato marocchino, con esito negativo, in quanto la richiesta non aveva avuto riscontri dall'Autorità diplomatica marocchina. Il 5 maggio scorso, infine, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Bologna.

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