Frosinone, il caso della ragazzina abusata e i troppi rischi. Insegnanti in rivolta: «Basta gite»

Due indagati per l’omesso controllo del gruppo di alunni

Studenti in gita scolastica
di Antonio Visca
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 06:53

A.A.A. cercansi insegnanti disposti ad accompagnare gli alunni in gita. Sono sempre più rari i docenti che accettano di partire insieme ai propri studenti nelle cosiddette gite d’istruzione. Questo soprattutto legato al ridotto compenso dei prof accompagnatori, ma anche all’ormai sempre più imprevedibilità delle azioni degli studenti. Il caso della studentessa di una scuola di Frosinone violentata in gita è solo uno degli ultimi episodi che scoraggia i docenti ad accettare di partire in un viaggio di istruzione. Troppi rischi e pochissimi vantaggi. «A fine anno noi insegnanti che accompagnamo in gita i ragazzi otteniamo solamente un piccolo contributo alla voce ‘flessibilità’ – spiega un docente di una scuola del capoluogo ciociaro - Quasi nulla se si pensa che passiamo una settimana ad avere ansie ogni ora, a dormire poco, ad assicurarci che nessun ragazzo faccia cavolate. Personalmente non accetto più gite con pernottamento perché il gioco non vale la candela. Troppe responsabilità e poche tutele». E come lui tanti altri, cosa che viene confermata da diversi dirigenti scolastici. Quello che è successo durante il viaggio di istruzione in Toscana e vede coinvolta una tredicenne, ha portato alla luce le difficoltà degli insegnanti. Due di loro, presenti a quella gita, sono indagati per omesso controllo.

LE REGOLE

Per gli insegnanti, infatti, ci sono regole rigide da seguire e si rischiano come in questo caso delle responsabilità anche penali.

I professori accompagnatori durante le gite scolastiche hanno il dovere di garantire la sicurezza degli studenti e di prevenire eventuali incidenti. Tuttavia, la responsabilità può variare a seconda della situazione. In generale, gli insegnanti non possono essere ritenuti penalmente responsabili per le azioni dei loro alunni durante una gita scolastica. Ad esempio, se un ragazzo o una ragazza commette un illecito, come il furto, il docente non può essere accusato del reato. Tuttavia, la situazione è diversa se uno studente subisce un incidente grave durante la gita. In tal caso, l’insegnante accompagnatore potrebbe essere ritenuto responsabile se non ha adottato le misure necessarie per prevenire l’incidente o se non ha fornito l’assistenza necessaria al momento dell’evento. Diverso il discorso che riguarda la ragazzina e i suoi coetanei indagati. Gli accompagnatori dovevano “vigilare” e non lo avrebbero fatto a sufficienza.

I DATI

Ma il problema legato alla carenza di docenti disposti ad accompagnare gli alunni nelle gite scolastiche parte da prima e ha di fatto diminuito drasticamente il numero dei viaggi. A Frosinone come nel resto d’Italia, rispetto a qualche anno fa. Uno studente su due, infatti, come successo nel 2023, non è partito. Anche se non sono solo i pochi docenti disponibili ad influire sulla diminuzione delle gite rispetto a diversi anni fa, ma anche l’aumento dei costi di alcuni viaggi, soprattutto all’estero. Per questo, per chi riesce a partire, si opta per rimanere nel Belpaese. «Non abbiamo avuto una diminuzione delle richieste, rispetto allo scorso anno i numeri sono rimasti sostanzialmente invariati – spiega il vice presidente di Fiavet Lazio, l’associazione delle agenzie, Fabio Benedetti di Frosinone - Abbiamo avuto un aumento dei viaggi in Italia e una flessione di quelli all'estero dovuta ai prezzi dei voli sicuramente più alti rispetto allo scorso anno. In Italia le mete più gettonate sono state la Sicilia, poi la Puglia e l'Umbria. Per l'estero la Spagna».

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