Ronciglione, un carnevale tra i più antichi d'Italia. Oggi il secondo Corso di gala

Il corso di gala nel centro di Ronciglione
di Ugo Baldi
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Sabato 25 Febbraio 2017, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 13:13
Il carnevale di Ronciglione ha le sue origini nelle “Pubbliche allegrezze” che si svolgevano in questa cittadina durante il periodo farnesiano (1537-1649), essendo stata capoluogo della regione meridionale del Ducato di Castro e Ronciglione.

Diverse erano le feste che venivano organizzate in questa cittadina e lo scrittore seicentesco Papirio Serangeli ce ne lascia testimonianza nella sua opera Polygraphia Roncilionensium, stampata a Ronciglione nel 1609 per i tipi di Colaldi e Dominici. Così anche il capitano Fausto Del Bufalo, nel suo Breve discorso della dispositione et Ordine militare stampato a Ronciglione nel 1611, per i tipi di Dominici. Serangeli ci dice, fra l’altro, nel suo libretto in esametri latini, che a Ronciglione nel 1609 già si svolgevano le corse dei Barberi, ovvero corse di cavalli senza fantino, che però venivano svolte durante la festa del santo patrono San Bartolomeo il 25 di agosto.

Anche un atto del 1680 dell’Archivio Notarile di Ronciglione ci testimonia come le Corse dei Barberi venissero effettuate durante la festa di San Bartolomeo. Le corse di Barberi ebbero origine a Roma sotto il pontificato di Paolo II Barbo (1464-1471) che le volle istituire per il carnevale romano ed esse si svolgevano lungo la “Via Lata” che poi dalle corse che vi si effettuavano prese il nome di “Via del Corso”; oltre alle corse di cavalli senza fantino a Roma, durante il carnevale, si svolgevano anche corse di bufali, di somari.

Il carnevale di Ronciglione si ispira, dunque, al carnevale romano rinascimentale e barocco. Il primo documento che testimonia lo svolgimento a Ronciglione è un editto del 1748, stampato in questa cittadina, emanato dal Vescovo di Sutri e Nepi, che disciplina lo svolgimento del carnevale e impone, fra le altre cose, che i festeggiamenti dovessero terminare alla mezzanotte del martedì grasso per rispettare il mercoledì del Ceneri. Poi il Carnevale di Ronciglione ebbe una lunga interruzione per il saccheggio e l’incendio che la cittadina farnesiana dovette subire il 28 luglio 1799 dalle truppe francesi giacobine che da Roma si stavano trasferendo verso Viterbo.

I Ronciglionesi insorsero contro i reparti militari francesi i quali, a loro volta, reagirono dando fuoco alla città. Ben 177 case vennero date alle fiamme e tra gli insorti ronciglionesi ci furono 82 vittime. A causa di questo fatto funesto per lunghi anni a Ronciglione non si svolse più il carnevale. Fu ripreso, probabilmente, verso il 1810-1815. Un documento che parla della ripresa del carnevale è del 1820 ma, verosimilmente, le corse a vuoto senza fantino, ancora si svolgevano durante la festa del santo patrono. tradizione, questa, che fu conservata per tutto l’Ottocento. Che le corse dei Barberi venissero effettuate anche durante il carnevale lo dicono, nel 1866; alcuni fogli dove sono annotati i nomi dei cavalli che avrebbero poi partecipato alle “carriere”, cioè alle batterie delle corse a vuoto del carnevale di quell’anno.

La tradizione della sfilata degli Ussari, ovvero il drappello di soldati a cavallo che sfila e poi galoppa per le vie della cittadina, è documentata già nel carnevale del 1866 come ci testimonia un altro documento dell’Archivio Storico comunale, mentre il corso di gala, ovvero la sfilata dei Carri e delle mascherate, è già presente nel carnevale di Ronciglione del 1881 come testimonia il manifesto dell’epoca con il programma del carnevale, conservato presso la sede della Pro Loco.

Domani dalle 16, il secondo  corso di gala dell'edizione 2017 del carnevale di Ronciglione.
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