Papa Francesco, alla messa a San Paolo due ragazze si mettono a urlare: «Basta crudeltà delle corride»

Papa Francesco, alla messa a San Paolo due ragazze si mettono a urlare: «Basta crudeltà delle corride»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Gennaio 2024, 18:49

L'elenco dei manifestanti che hanno fatto blitz in Vaticano riuscendo persino a fare irruzione alle cerimonie papali per portare sotto i riflettori le cause più disparate si è allungato: oggi pomeriggio, durante la messa del Papa alla basilica di San Paolo,  due ragazze hanno urlato slogan per denunciare al mondo la crudeltà delle corride, e salvare i tori destinati ad essere infilzati senza pietà dai toreri. Lungo la navata centrale, durante il rito tradizionale della conversione di San Paolo e della giornata dedicata all'ecumenismo, le grida delle giovani hanno attirato subito l'attenzione dei fedeli e delle telecamere. Sulle magliette bianche che indossavano campeggiava la scritta inglese: Stop blessing corridas, basta benedire le corride. Naturalmente sono intervenuti subito i gendarmi che, come sempre, hanno accompagnato le manifestanti in una saletta per essere identificate. 

Corsa dei tori horror in Spagna, uomo inciampa e viene incornato a morte: video choc

In passato anche le Femen avevano fatto parlare quando durante una messa erano riuscite a dribblare la sorveglianza per spogliarsi.

Sono subito state coperte con un mantello e portate alla gendarmeria. Di recente un ragazzo ucraino, invece, si è spogliato totalmente ed è salito nudo sull'altare centrale di San Pietro per protestare contro la guerra e le crudeltà dei russi. Il Vaticano nei giorni successivi ha dovuto autorizzare un rito particolare per la riconsacrazione dell'altare, visto che era stato dissacrato.

Clima, processo a due ambientalisti in Vaticano: si erano incollati al Laocoonte per protestare contro la distruzione del pianeta

Ai Musei Vaticani, invece, due ragazzi si sono incollati le mani al Laooconte per protestare contro l'inerzia dei governi davanti alla tragedia del climate change. Dopo un processo sono stati condannati in prima istanza a risarcire i Musei di 23 mila euro, tanto è stato conteggiato il danno causato al basamento di marmo della statua. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA