Terni, gli studenti dell'Ipsia ristretti a Sabbione protagonisti del corto Vie di fuga

Terni, gli studenti dell'Ipsia ristretti a Sabbione protagonisti del corto Vie di fuga
di Nicoletta Gigli
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Domenica 5 Maggio 2024, 08:06

TERNI - Il cortometraggio si intitola Vie di fuga e gli attori sono i detenuti, i docenti dell’Ipsia Pertini che tengono le lezioni a Sabbione, gli agenti della penitenziaria e gli operatori del carcere.

Ambientato nelle aule scolastiche, nel laboratorio del pane, negli spazi dedicati all’apicoltura, in biblioteca, nel teatro del penitenziario, il corto è una testimonianza autentica delle attività trattamentali svolte dai detenuti e finalizzate al loro reinserimento nella società. Interpretato e vissuto da detenuti, professori e agenti della polizia penitenziaria e da tutti coloro che abitano i luoghi didattici e comunitari della casa circondariale, il corto è una sorta di cinema verità in cui passato, paure e speranza si trasformano in sofferte ma umane e percorribili vie d’uscita.

Vie di fuga anche da tutto ciò che relega all’invisibilità e all’appiattimento di un mondo, quello dei circuiti detentivi, che potrebbe invece diventare una fucina di ricostruzione esperta e speranza umanizzante.

«La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla direzione della casa circondariale e alla preziosa disponibilità del comandante, Fabio Gallo - dice Michela Carobelli, che si è occupata della direzione del corto le cui immagini sono state girate e montate da Francesco Scatolini.

Il prodotto finale assume un particolare rilievo per la documentazione spontanea, lieve, non volgare di frammenti di vita della comunità penitenziaria nei suoi intenti costruttivi, solidali e fortemente risocializzanti contro la più banale cultura dello strillato e del va tutto male».

Il progetto Cer-car-e è stato finanziato dal programma nazionale innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in esecuzione penale: cultura, sviluppo e coesione sociale-cassa delle ammende in sinergia con la direzione del carcere.

Vie di fuga racconta l’arrivo in carcere di una nuova professoressa che deve insegnare ai detenuti. E’ spaventata, non conosce la realtà dietro le sbarre, non sa cosa aspettarsi da questa esperienza. L’incontro con un agente e con i suoi studenti le fa conoscere una realtà viva e propositiva, molto diversa dai pregiudizi e dalle paure che aveva prima di varcare il grosso cancello. La gran parte degli attori sono studenti dell’Ipsia ristretti, che hanno partecipato al laboratorio del corso di audiovisivo e di montaggio e che hanno collaborato con Michela Carobelli nella fase della scrittura della sceneggiatura e poi assistito alle fasi della ripresa.

«Alcuni detenuti sono usciti dal carcere per il fine pena durante la realizzazione del corto e questo ci porta a sperare che abbiano una prospettiva di futuro» dice.

Vie di fuga sarà presentato martedì, alle 16, al Caffè letterario della Bct da Fabio Gallo, comandante della polizia penitenziaria, dal preside dell’Ipsia-Cpia Fabrizio Canolla,  dalle docenti Michela Carobelli, Vincenza Depretis coordinatrice del cpia, centro scuola per adulti e Claudia Cianca coordinatrice della secondaria dell’Ipsia di Sabbione.

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