PERUGIA - Mentre una petizione pubblica continua a raccogliere adesioni, con oltre 13mila firme raccolte nella piattaforma on-line Change.org, sul futuro del progetto del Nodino l’associazionismo ed i cittadini contrari alla realizzazione dell’opera a causa dell’impatto sul territorio, si muovono anche a colpi di assemblee. Partecipatissima è stata quella di venerdì sera a Ponte San Giovanni, dove i vertici del Coordinamento Sciogliamo il Nodo, che raccoglie numerose realtà associative della città, hanno fatto il punto sul progetto definitivo da poco acquisito. Una prima analisi per mettere in fila i numeri dell’opera, quanto prevedono le tavole di progetto e stimare l’impatto sulla fascia che va da Collestrada e Madonna del Piano, le due zone collegate dalla “bretella” di 7 chilometri. Un’occasione, sottolineano i promotori dell’assemblea «di farsi un’idea tecnica, pratica e reale del progetto, indipendentemente perciò dalla posizione assunta da ognuno fino ad ora a riguardo». L’assemblea si è aperta con i saluti e interventi di Simonetta Cianetti e Pietro Floris, seguiti da quelli più tecnici che hanno permesso di mettere in fila numeri e dettagli del Nodino, con particolare attenzione all’attraversamento della collina di Collestrada e della valle del Tevere. «Sette chilometri costeranno 492milioni di euro e ci accompagnerà per 10 anni e più tra cantieri e disagi.
All’assemblea hanno partecipato, come reso noto dal Comitato, anche i consiglieri comunali Befani, Casaioli, Cesaro, Ranfa, Renda, Tizi, poi l’assessore Scoccia e l'onorevole Pavanelli.