Rio 2016, Chamizo: la gloria non può attendere

Rio 2016, Chamizo: la gloria non può attendere
di Carlo Santi
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Domenica 21 Agosto 2016, 10:00
dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO E' il gran giorno di Frank Chamizo. Il lottatore arrivato da Cuba può regalarci un oro olimpico che in questo sport manca dal 1980, dal successo di Claudio Pollio. Chamizo arriva con il titolo di campione del mondo in carica nonché di campione europeo. E' lui il favorito del torneo che, però, è breve e intenso: non sarà quindi facile gestire le emozioni. Da due anni Chamizo è il lottatore più forte al mondo nella categoria del 65 kg. Dopo l'europeo vinto in marzo a Riga, Frank non ha più gareggiato: si è allenato e oggi presenterà nuove tecniche. E' arrivato in Italia per amore, anche se la sua storia con Dalma è già finita. A soli diciotto anni è salito sul podio mondiale, terzo a Mosca nel 2010 nella categoria dei 55 kg. Vestiva, allora, la maglia di Cuba. Ma nell'Isola non ha trovato la strada che cercava. Chamizo, dopo quel mondiale che lo ha fatto diventare il novado dell'anno, è stato obbligato dalla sua Federazione, quella di Cuba, a tornare nella categoria dei 55 kg. Ci ha provato, Frank, ma l'impresa l'ha sfiorata: al peso si è presentato con 200 grammi oltre il limite e per questo - una follia - è stato squalificato per due anni. Niente sogno olimpico: i Giochi di Londra li ha visti in tivù.
Per tornare grande ha cambiato tutto, ha lasciato la natìa Matanzas per Ostia, e il passo non è stato breve. Il caporale Frank, campione in forza all'Esercito, sognava un futuro brillante nell'Isola. Chamizo ha conosciuto l'azzurra Dalma Caneva, lottatrice anche lei. Giovanissimi entrambi, nel 2011 si sono sposati. Casa a Genova, allenamenti tra il centro federale di Ostia e adesso Roma, alla Cecchignola al centro sportivo dell'Esercito seguito da Filiberto Delgado e con uno sparring come Ivan Fundora.
DOPPIO TITOLO
Il nuovo passaporto Frak lo ha avuto solo a febbraio dello scorso anno, giusto in tempo per vincere gli Europei under 23 e il mondiale. Il capolavoro Chamizo lo ha realizzato proprio a Las Vegas, a settembre 2015. Negli States ha staccato il pass per le Olimpiadi.
Frank è stato abbandonato da piccolo. Il padre Pavel era fuggito in America per fare il lottatore e lui giura che non sapeva della carriera sportiva del genitore. Lo ha cresciuto nonna Omaida dalla quale a soli sette fuggiva per dedicarsi alla lotta libera, sport che a Cuba è un culto. Presto ha imparato tutto e adesso Frank dice dei 6 minuti dell'incontro che «per me sono 360 secondi, perché è come se li conoscessi a uno a uno tutti e 360. E io ci sono sempre mentre gli altri non è detto». Il padre un anno fa è andato a Las Vegas per vedere il figlio al Mondiale. «Si è complimentato con me, e come non poteva? ha detto Frank Io sono già andato molto più lontano di lui». In questi giorni, Chamizo è rimasto lontano dal clamore. Al Villaggio ha messo piede due giorni fa preferendo la quiete di un altro alloggio e gli allenamenti.