«Questa importante esposizione, che chiude idealmente l'anno del turismo Europa-Cina e rientra tra le attività promosse nell'ambito del Forum Culturale Italia-Cina del Mibac - spiega il direttore del Mann Paolo Giulierini - conferma il sempre più solido legame tra il museo e il paese del Dragone per la promozione del patrimonio culturale italiano ma anche di quello cinese in Italia».
Gli oggetti esposti a Napoli includono grandi statue e vasi rituali di bronzo, elementi decorativi in oro, preziosi reperti in giada, le celebri maschere con gli occhi sporgenti e ingigantiti, statuette in terracotta e delicati recipienti di lacca. E' così che il cavallo di Sanxingdui, il sole di Jinsha, l'immagine del più grande albero di bronzo della storia dell' rcheologia, dialogano in suggestivi accostamenti con la meridiana, la statua in bronzo di Apollo e il cavallo di Ercolano. Ricostruzioni digitali, foto, video dello scavo aiutano il pubblico a comprendere il contesto di rinvenimento dei reperti e lo sviluppo di questa antica civiltà cinese così lontana dalla cultura della Cina classica.
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