Covid, il virus si nasconde sotto lo zucchero e così mimetizzato sfugge agli anticorpi e ai farmaci. Ora una ricerca condotta dall'Università della California a San Diego e in Irlanda permette di smascherare con più efficacia il responsabile dalla pandemìa che ha già causato già oltre due milioni di morti. E quindi di combatterlo anche se va sempre ricordato che si tratta di risultati provvisori che devono essere ancora studiati, sperimentati e soprattutto trasferiti alla creazione di farmaci e terapie. Una ricerca che sarà comunque utilissima per mettere a punto nuovi vaccini.
Una ricerca per i nuovi vaccini
Catene di zucchero
A ogni modo molto si deve ai supercomputer utilizzati in questa ricerca di Rommie Amaro che ricorda che «i glicani, catene di zucchero, biomolecole onnipresenti sugli esseri viventi, sono responsabili della comunicazione fra le cellule: tutte le strutture biologiche quali le membrane cellulari e le proteine ne sono rivestite ed è attraverso di esse che si propagano le infezioni compreso quella causata dal virus Covid-19».
Il problema, come viene riportato da El Pais nel descrivere la ricerca americana, non è facile osservare e quindi studiare queste biomolecole che si muovono molto velocemente.
Disinnescare le catene di zuccheri è la strategia anche di chi ha messo a punto i vaccini Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca creando copie della proteina spike del coronavirus per innescare una risposta immunitaria, ma le differenze «fra queste coperture di zuccheri sono minime e di ciò dovranno tenere conto i nuovi vaccini».
Paradossalmente da quando ci si occupadella pandemìa del Covid-19 si è parlato dettagliatamente di proteine, Rna, Dna e lipidi (che fanno parte della corazza del coronavirus che si può distruggere con acqua e sapone), ma ci poco occupati degli zuccheri. «Questi glicani - spiega Carme Rovira, professore dell'Icrea all'Università di Barcellona - sono come codici a barre, le nostre cellule possono leggerli per identificarsi a vicenda e rileva anche minacce, come batteri e virus patogeni». Vedi una delle armi più efficaci contro l'influenza, l'antivirale Tamiflu (oseltamivir), che è anche legata alla chimica degli zuccheri. Il Tamiflu inganna le proteine del virus dell'influenza, le blocca e rallenta la progressione della malattia. E anche le cellule cancerose hanno unno spesso rivestimento di zuccheri, compresi alcuni che le mimetizzano dal nostro sistema immunitario».
Il team di Amaro e Fadda ha lavorato per due mesi a simulazioni con un supercomputer più potenti al mondo a Frontera in Texas, il cervellone più veloce al mondo per uso accademico facendo e quinto nella classifica assoluto, facendosi si inoltre aiutare dalla Prace, l'alleanza europea per l'informatica avanzata.