Scabbia, boom di casi a Roma: colpiti bimbi e anziani. Allerta contagi nelle Rsa

Nella capitale casi aumentati del 30 per cento in un anno, dopo la pandemia: le infezioni avvengono di frequente negli asili nido e nei reparti ospedalieri

Scabbia, boom di casi a Roma: colpiti bimbi e anziani. Allerta contagi nelle Rsa
di Fabio Rossi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Giugno 2023, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 13:32

A essere colpiti sono soprattutto i bambini, ma anche gli anziani, in particolare gli ospito delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa). A far paura sono però i dati sulla sua diffusione nella Capitale, aumentata del 30 per cento nel giro di un anno.

Parliamo della scabbia, una malattia contagiosa della pelle causata, principalmente, dall'acaro Sarcoptes scabiei, un parassita molto piccolo e di solito non direttamente visibile, che si inocula sotto la pelle del soggetto colpito provocando un intenso prurito allergico. I casi in aumento sono «spesso legati ad una sottovalutazione del problema e nella scarsa aderenza alla terapia - spiega Sabrina Erculei, dermatologa clinica dell'Idi (Istituto dermopatico dell'Immacolata) di Roma - Ci sono famiglie che non rinunciano a mandare il figlio a scuola anche se ha prurito. Così i contagi aumentano e il problema ritorna».

Tumore colon e pancreas, pronto un vaccino? I risultati promettenti per curarlo: ecco come funziona

I CONTATTI

La fonte più comune di trasmissione è il contatto diretto e prolungato con un soggetto già infetto.

Occorrono da 15 a 20 minuti di contatto perché si verifichi il contagio. «Negli ultimi anni c'è la tendenza a una crescita dei casi di scabbia, ma il motivo non lo sappiamo - sottolinea Enrico Di Rosa, direttore del Sisp-Servizio igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1 - I diversi casi registrati a Roma riguardano gli asili nido, un setting che favorisce la diffusione dell'acaro, però episodi si sono verificati anche tra adulti, in Rsa e reparti ospedalieri». La fascia «infantile e quella degli anziani sono le più colpite - conferma Erculei - Se l'acaro non viene trattato bene con le giuste terapie deposita le uova sottopelle e il problema persiste più del dovuto». Per guarire «di solito si usano creme a base di permetrina o di benzile benzoato, ma non basta una seduta, la crema va messa almeno per tre sere e - chiarisce la dermatologa clinica dell'Idi - Poi si fa una pausa di una settimana, per poi rimetterla per altri giorni. Bisogna essere attenti in questa procedura».

LE PRECAUZIONI

Serve poi, avverte la dermatologa, «uno screening fatto bene, perché la scabbia può essere scambiata per un eczema pruriginoso o con forme allergiche, mentre la prima visita dermatologica è importante per capire l'entità del problema». La cosa più importante «è che tutti quelli che sono stati vicini a una persona contagiata, devono fare il trattamento nello stesso momento - rimarca Di Rosa - Si usano unguenti acaricidi che vanno prescritti dal medico. Poi si deve porre attenzione al nucleo familiare e alle procedure di igiene della biancheria con un lavaggio in lavatrice a 50 gradi per 10 minuti, una procedura che uccide l'acaro. Dopo 48 ore dal trattamento la persona è guarita. Può continuare ad avere il prurito, ma non deve preoccuparsi».

LE CAUSE

L'acaro che provoca la scabbia non ha un'incidenza legata alle diverse stagioni, ma è attivo tutto l'anno: «In inverno o in estate può esserci il contagio - dice Erculei - È chiaro che durante la pandemia Covid, con il distanziamento e le scuole chiuse, c'è stato un drastico calo dei casi di scabbia. Perché dove c'è molto affollamento e contatti stretti l'acaro si può diffondere meglio». L'ultimo allarme su vasta scala per la scabbia nella Città eterna risale infatti a prima della pandemia: nel 2019 ci furono diversi casi nelle scuole nei quartieri del quadrante settentrionale della Capitale, come Prima Porta. A causare il ritorno dei contagi, inoltre «c'è anche un legame con la ripresa dei viaggi all'estero - aggiunge la dermatologa - soprattutto in zone esotiche, dove il livello di igiene non è altissimo e si rischia di tornare in Italia con l'acaro». L'incremento dei casi di scabbia «non è un fenomeno solo italiano - sostiene Di Rosa - Anche in Europa c'è una tendenza all'aumento dei casi di scabbia: però vediamo che si sta caratterizzando come una malattia che può colpire tutti».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA