Guidonia, riaffiora una villa romana del II secolo: risplendono i mosaici ispirati da Adriano

Guidonia, riaffiora una villa romana del II secolo: risplendono i mosaici ispirati da Adriano
di Laura Larcan
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Giovedì 24 Agosto 2017, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 12:14
​Le mani esperte dei restauratori accarezzano i tasselli di un mosaico che sembra riverberare sotto i raggi caldi del sole. L’ultima spen-nellata sulla decorazione centrale di un vasto pavimento. E i tralci di vite brillano di un effetto iperrealistico: partono sinuosi e morbidi da un elegante vaso, per disegnare a terra una raffinata cornice circolare. I colori sono vividi: i ver-di di varie sfumature, i rossi e i marroni per giocare con gli effetti di chiaroscuro, i gialli e i blu che si inseguono in una perfetta armonia. Uno spettacolo cromatico che sembra gareggiare in bellezza con i tesori di Villa Adriana a Tivoli, come fossero ispirati dall’estro raffinato dell’imperatore Adriano. E’ solo uno degli splendidi vasti mosaici, decorati con motivi figurati e geometrici, che impreziosiscono la villa romana di età adrianea (lo dimostrano i marchi di fabbrica dell’anno 123 d.C. impressi sui laterizi) rinvenuta a Guidonia Montecelio, alle porte di Roma, e che sono stati al centro di un complesso e ipertecnologico restauro portato a termi-ne da un’équipe internazionale sotto la responsabilità scientifica della Soprintendenza dell’area metropolitana di Roma (guidata da Alfonsina Russo Tagliente).

IL PROGETTO
Si tratta di un’autentica rinascita per una serie di mosaici a tessere policrome, marmi e pasta vitrea, che riproducono virtuosismi figurati. La fortuna di questo tesoro archeologico, che ha calamitato l’attenzione di specialisti da tutto il mondo, sta nel luogo del rinvenimento: in una porzione verde del Marco Simone Golf & Country Club di proprietà di Laura Biagiotti, la stilista romana recentemente scomparsa, che aveva preso a cuore il progetto di restauro e valorizzazione di questo patrimonio rinvenuto per puro caso. Era il 1992 quando, durante la realizzazione dei campi da golf nella sua tenuta, riaffiorarono inaspettatamente le strutture di una villa romana rustico-residenziale, con annessi un complesso termale e un sepolcro.

ESAGONI E FIORI
«La terma comprende quindici vani, raccolti intorno ad una sala centrale pavimentata con mosaico bianco bordato da fasce nere», spiegano dalla Soprintendenza. E sono i mosaici, il vero gioiello. E il restauro, affidato al Centro di Conservazione Archeologica di Roma (Cca), ne rende tutta la bellezza: i tralci di vite che nascono da un vaso per avvolgerlo in una cornice di estrema raffinatezza, giochi di fasce che alternano esagoni con ottagoni e quadrati, e ancora motivi a ruota, foglie e crocette. Ecco apparire tondi bordati da ricche trecce e motivi vegetali, fino a sequenze di scacchiere di piccoli quadrati, stelle e girali stilizzati racchiudenti elementi simbolici floreali. «Il qualificato intervento di restauro - precisano dalla Soprintendenza - ha recuperato la straordinaria ricchezza delle decorazioni e la brillantezza dei colori, e ora consentirà di valorizza- re e restituire alla pubblica fruizione una delle più alte manifestazioni dei mosaicisti operanti a Roma e nelle ville suburbane». Non a caso, i mosaici di Guidonia Montecelio svelano profonde similitudini con i mosaici di Villa Adriana a Tivoli. Il restauro (a breve anche una copertura di protezione) rientra in un progetto di recupero integrale e valorizzazione del complesso archeologico (grazie ad una convenzione pluriennale con la Soprintendenza), in vista del 2022 Ryder Cup Match che si terrà a Marco Simone. Il completamento dello scavo è già in corso e prevede la partecipazione di università straniere. L’avventura continua