Terremoto, mura Aureliane e Conciliazione: colpita al cuore la storia di Roma

Terremoto, mura Aureliane e Conciliazione: colpita al cuore la storia di Roma
di Laura Larcan
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Mercoledì 2 Novembre 2016, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 10:04

Una lunga impressionante crepa che come una ferita corre sulla facciata dello storico Casino Nobile di Villa Torlonia, una vasta lesione che sale rovinosa sul torrione millenario delle Mura Aureliane a pochi metri da Porta San Sebastiano, e i colossali obelischi reggi-lampione su via della Conciliazione che svelano i blocchi di travertino spostati e completamente fuori asse. Il terremoto continua ad aleggiare su Roma come uno spettro silenzioso e l'attenzione sui monumenti resta alta. Il bollettino medico dei danni sul patrimonio storico artistico sembra destinato ad aggiornarsi di ora in ora («i danni appaiono diffusi, ma non strutturali ancora», dicono gli esperti) inanellando interventi da parte delle squadre dei vigili del fuoco insieme ai sopralluoghi del personale tecnico della Soprintendenza per i beni archeologici, belle arti e Paesaggio. La galleria di immagini, collezionate ieri, fa impressione.
 

 


Spiccano i possenti obelischi di travertino che puntellano via della Conciliazione, il boulevard che corre da Castel Sant'Angelo a piazza San Pietro: le basi appaiono in alcuni casi spostate. Subito dopo l'allarme è stata predisposta la chiusura alla viabilità delle corsie laterali. È stato, poi, un cittadino habituè di Villa Torlonia, parco monumentale in consegna alla Sovrintendenza capitolina, ad accorgersi della vasta e marcata crepa che si è aperta sulle decorazioni dell'arco poggiato su colonne dell'ingresso laterale al Casino Nobile, proprio sotto quelli che un tempo erano gli appartamenti di Benito Mussolini. Un punto, tra l'altro, di passaggio per i visitatori del museo, ma anche per i frequentatori della villa. Da quanto si apprende, potrebbero essere state identificate anche altre crepe allargate e piccoli distacchi all'interno del museo. Peccato che tra il lunedì di chiusura della Villa e le festività di ieri, sembrerebbe che nessuno sia andato ancora a verificare. Un'altra lesione ha fatto breccia su un torrione delle Mura Aureliane, tra Porta San Sebastiano e Porta Latina. La zona, messa in sicurezza dai pompieri, è stata transennata. Secondo i primi accertamenti, sembrerebbe che la crepa - preesistente - si sarebbe dilatata in seguito all'ultima scossa.
 
 

LA SOPRINTENDENZA
Invece, continuano i controlli ai Musei Capitolini, dove sembra che la violenta scossa di domenica mattina abbia lasciato tracce. Ad impensierire il personale della Sovrintendenza capitolina potrebbero essere alcune lesioni diffuse sulle pareti e gli ambienti restano strettamente monitorati anche se l'istituzione non ha predisposto la chiusura delle sale. Ma il condizionale resta doveroso in queste ore. Comunicati ufficiali dal Campidoglio non arrivano. Ieri, invece il Soprintendente statale Francesco Prosperetti ha eseguito con l'équipe di tecnici del Ministero per i Beni culturali un sopralluogo nella chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza di Francesco Borromini e nell'Archivio di Stato di Roma, che restano ancora chiusi fino a data da destinarsi. Come fa sapere il direttore Paolo Buonora, l'attesa è tutta per i vigili del fuoco «che vengano a controllare e verificare l'agibilità dei luoghi accessibili al personale impiegato presso l'istituzione così come al pubblico di studiosi». Quanto alla salute della cupola del Borromini, che ha registrato distacchi dopo la scossa del 30 ottobre, gli architetti e storici dell'arte della Soprintendenza stanno predisponendo la relazione tecnica. Restano chiuse le chiese di Sant'Eustachio e San Francesco di Paola nel rione Monti per le crepe e distacchi di intonaco.
 

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