Roma, schiava a 14 anni: costretta a prostituirsi da nonna e mamma con i clienti del supermercato

Roma, schiava a 14 anni: costretta a prostituirsi da nonna e mamma con i clienti del supermercato
di Adelaide Pierucci
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Domenica 26 Novembre 2017, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 16:34
Il suo sogno da bambina era di vedersi dietro a un banco di scuola. Invece la vita, anzi la nonna, la madre e la zia, l'avevano portata all'accattonaggio. Da mattina a sera fuori da un supermercato ad allungare la manina. Mai un giorno di lezione. Solo carità, e botte se tornava con pochi soldi. Tre alias, come i banditi pur non avendo commesso reati, e sconosciuta pure dal censimento del campo rom di via Candoni dove era accampata con la famiglia. L'unica ad essere esclusa dal conteggio. Per essere gestita meglio da schiava.
Sarà un processo in Corte di Assise, che si aprirà a febbraio con l'ipotesi di reato di riduzione in schiavitù, a ricostruire la vita di Esmeralda, una quattordicenne di origine romena, usata dieci anni per far soldi. Smagrita e analfabeta, come a una impiegata era stato assegnato il compito di lavorare fuori dal supermercato Conad del Trullo dalle nove di mattina alle otto di sera, dal lunedì al sabato, sola o sotto la vigilanza dei parenti. E lì nel parcheggio dove è cresciuta che per Esmeralda, a tredici anni, spinta forse dalla famiglia, e di sicuro da malintenzionati, si era ricavato un secondo lavoro: appartarsi con alcuni clienti, toccare e farsi toccare, in cambio di cinquanta euro. «Faceva schifo, ma almeno non prendevo le botte», racconterà agli operatori della casa famiglia dove è tuttora aiutata.

A salvarla nell'inverno 2015 una casalinga che la vede in intimità con un anziano, non un nonno, un vecchio che la palpeggiava. Il caso viene segnalato anche dalla direzione del supermercato. Bisognava salvarla. In un blitz la polizia scopre un pedofilo sul fatto, e su ordine del pm Vittorio Pilla che coordina le indagini, la ragazzina allevata per fare la schiava, viene trasferita in una casa famiglia, dove finalmente inizia un percorso scolastico. Partendo dalle lettere dell'alfabeto. E dove metterà da parte gli atteggiamenti sessualizzati per rivestire i panni di una adolescente assistita e non sfruttata.

L'altra mattina il pm Pierluigi Cipolla ha chiesto e ottenuto il processo per la nonna, la più violenta, per la madre che negli ultimi tre anni l'aveva lasciata con due sorelline la suocera per cercare fortuna negli Stati Uniti, e per la zia, che l'avrebbe appoggiata nel doppio lavoro nel parcheggio del market. Le tre donne devono rispondere della riduzione in schiavitù ma anche di sfruttamento della prostituzione di una minore di anni quattordici e loro discendente. Il Campidoglio si è costituito parte civile in difesa della bambina. Due clienti restano tuttora indagati con l'accusa di atti sessuali con minorenni. Altri sono rimasti senza nome. Tra gli indagati anche due zii. Quando la ragazzina viene portata al comando per essere ascoltata loro si presentano spacciandosi per i genitori, presentando il certificato di nascita di una delle loro figlie, coetanea di Esmeralda. La vorrebbero riportare al container dalla nonna, di nuovo soggiogata, ma il raggiro viene presto scoperto. Da qui l'accusa di falsa attestazione a un pubblico ufficiale. Un doppio destino quello di Esmeralda e le sorelline. A loro non viene negato di andare a scuola. Per loro carità solo part time, il pomeriggio. Esmeralda si era rassegnata.
 
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