Nel 2016 la vittima si è rivolta a un amico per chiedergli dei soldi in prestito. Estinto il primo debito con il pagamento del doppio della somma ricevuta l’uomo si era nuovamente rivolto a S.P. per avere altro denaro. Stavolta, però, la cifra da restituire era troppo alta ed il 47enne, dopo aver ricevuto varie minacce telefoniche da S.D., figlio 24enne dell’amico, impaurito si è rivolto, a novembre di quest’anno, agli agenti del commissariato Tuscolano per chiedere aiuto.
Gli investigatori, coordinati dalla Procura, hanno così organizzato una trappola per cogliere i malviventi con le mani nel sacco: l’uomo ha dato appuntamento ai due dicendogli che gli avrebbe portato i soldi.
I poliziotti in borghese si sono appostati nel luogo dell’incontro e, subito dopo lo scambio del denaro, sono intervenuti: il padre aveva addosso i soldi, precedentemente contrassegnati, appena ricevuti; a casa del figlio, invece, sono stati ritrovati gli assegni avuti come garanzia dalla vittima. S.P. e S.D. sono stati arrestati per il reato di usura in concorso e sono stati portati a Regina Coeli.
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