Roma, persi ogni giorno 15mila euro per riparare buche e semafori

Roma, persi ogni giorno 15mila euro per riparare buche e semafori
di Giuseppe Gioffreda
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Giovedì 9 Novembre 2017, 07:55
Quindicimila euro al giorno di potenziali incassi in fumo. Se i vigili restano a corto di autovelox, anche le casse del Campidoglio piangono. E il tesoretto su cui l'amministrazione fa affidamento per rimettere in sesto le strade disastrate della capitale e sistemare cartelli, semafori e strisce pedonali si assottiglia. Il tutto a discapito, ovviamente, anche e soprattutto della sicurezza stradale.
Anche per l'anno in corso, come ogni anno, in sede di bilancio di previsione Roma Capitale ha messo in conto di incassare un tot dalle multe comminate agli automobilisti indisciplinati. E, come la legge impone, ha previsto di destinare una quota dei proventi delle sanzioni per le violazioni previste dal Codice della Strada a interventi per la sicurezza di automobilisti e pedoni. Quanto? Gli incassi stimati per il 2017 dai verbali dei vigili per superamento dei limiti di velocità rilevato con l'uso di autovelox sono di 10 milioni di euro.

LE STIME
Una media di quasi 30mila euro di multe ogni 24 ore. Il Comune sa bene che non incasserà il totale del monte potenziale di incassi: si stima infatti che venga pagata solo una multa su tre. E così 2,1 milioni di euro dei 10 che si prevede di incassare vengono accantonati al fondo crediti di dubbia esigibilità. I restanti 7,9 milioni - come da delibera dello scorso novembre - sono invece destinati al finanziamento della spesa corrente: circa 1,6 milioni sono stati impegnati per la segnaletica orizzontale e verticale, quasi 4,5 milioni per la manutenzione delle strade (leggi riparazione delle buche).

LE RICADUTE
Ma con la metà delle apparecchiature ko (15 su 27 in dotazione ai vigili sono in attesa di essere riparate e già da tempo non possono essere utilizzate), ogni giorno che passa si perde potenzialmente la metà degli incassi prevista: suppergiù 15mila euro. Se dalla Cassia alla Laurentina, dalla Colombo all'Aurelia, i vigili non possono controllare per mancanza di mezzi che gli automobilisti rispettino i limiti di velocità imposti, il problema sicurezza raddoppia: nell'immediato perché, senza controlli, agli automobilisti manca un deterrente a premere a fondo l'acceleratore; nel lungo periodo perché senza gli incassi delle multe si riducono le risorse per fare interventi per rendere le strade più sicure.

I CONTI
Oltre ai 10 milioni di incassi dagli autovelox, per il 2017 il Campidoglio ha previsto in bilancio anche entrate di 346 milioni derivanti da sanzioni per violazione al codice della strada: 160 sono accantonati al fondo svalutazione crediti, 186 destinati al finanziamento della spesa corrente. Una parte di questa, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere finalizzata proprio «al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l'acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di Polizia municipale». Insomma anche per mettere a posto gli autovelox. Tra le altre finalità ci sono anche interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, come bambini, anziani disabili, pedoni e ciclisti, e lo svolgimento nelle scuole, da parte degli organi di Polizia locale, di corsi finalizzati all'educazione stradale, e a interventi a favore della mobilità ciclistica. Ma questa è un'altra partita.