Roma, allarme a Villa Paganini: 4 alberi crollati nel giro di tre mesi

(Foto di Francesco Toiati)
2 Minuti di Lettura
Domenica 26 Febbraio 2017, 21:27 - Ultimo aggiornamento: 21:57

Una situazione che va ormai avanti da mesi, se non da anni. E per l'ennesima volta non si può non documentare il degrado in cui il bellissimo parco di Villa Paganini, sulla Nomentana, è sprofondato inesorabilmente. A sprofondare, anzi a crollare - letteralmente - da qualche mese a questa parte sono gli alberi: di pini secolari piantati nel parco ne sono caduti già quattro da dicembre 2016 a oggi.
 

 

A gennaio, dopo la caduta del secondo albero, i cittadini e le scuole della zona si sono allertate, inviando al Servizio Giardini del Comune varie richieste di intervento, ma nulla è cambiato. Anzi. Di lì a poco è crollato il terzo albero. Altre richieste di intervento e controllo, ma ancora niente. Lo scorso 23 febbraio un quarto pino si è schiantato al suolo.

Una situazione in cui c'è da gioire per una sola cosa: cioè che per fortuna in quelle quattro occasioni non c'è stato nessuno a pagare le spese di una tale incuria. Ma la fortuna, come si sa, va aiutata. E invece in questo caso si sta semmai facendo il contrario, visto che il parco è quotidianamente molto frequentato, soprattutto da bambini.

Eppure la storia di Villa Paganini non è sempre stata così triste. Anzi, nel 2004, grazie a una spesa di tre milioni di euro da parte del Comune, il parco tornò a splendere dopo anni di degrado, con tutte le sue bellezze, compresi laghetto, ninfeo, ponticello e torrente. Oggi lo spettacolo che si mostra a chi entra nella villa è desolante: il laghetto è diventato una sorta di acquitrino, in cui nell'acqua stagnante galleggiano rifiuti di ogni sorta. Le panchine sono divelte, sfondate, arrugginite.

Quello che era uno dei luoghi più belli in cui passeggiare nella zona della Nomentana, a tratti anche più piacevole della più famosa e frequentata villa Torlonia (situata proprio di fronte), è diventato un luogo pericoloso, dove di continuo bisogna fare attenzione a dove mettere i piedi, per evitare di scivolare, prendere una storta per le voragini che si aprono nel terreno, calpestare qualche rifiuto, se non qualche siringa. Solo che adesso stare attenti a dove si cammina non basta più: tocca guardare pure verso l'alto e sperare che un albero non crolli proprio mentre passa qualcuno. Della fortuna, d'altronde, non si deve abusare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA