Roma, ecco il racket del Palaeur: cinque euro per un parcheggio

Roma, ecco il racket del Palaeur: cinque euro per un parcheggio
di Raffaele Nappi
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Domenica 25 Settembre 2016, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 09:55
Dentro il concerto, fuori la festa dell'abusivismo. È la scena che si ripete a ogni appuntamento musicale al Palalottomatica: uno squadrone di abusivi, parcheggiatori, venditori e bagarini invade lo spazio antistante il Palazzo dello sport. Il racket agisce indisturbato e coinvolge centinaia di uomini e donne. Alle 18, in occasione del concerto di Emma Marrone, l'esercito di abusivi, in maggioranza campani, arriva sul piazzale. Sono almeno 80 e si sistemano nei punti di passaggio obbligato per gli spettatori: due bagarini aspettano i clienti all'incrocio con la Colombo. Vendono e comprano biglietti per il concerto, agiscono indisturbati: al collo un cartello con la scritta in stampatello «Compro biglietti». Tribune, parterre, primo anello: ci sono posti per tutti. Sono una decina e agiscono in gruppi, in costante contatto, si scambiano soldi e informazioni. Una famiglia, speranzosa, cerca di acquistare due posti per le tribune: i bagarini riescono a procurarsi due biglietti vicini. Per la gioia di tutti.
I PARCHEGGIATORI
Nel piazzale, intanto, i parcheggiatori controllano la situazione, facendo sistemare le auto nelle centinaia di posti liberi, il più vicino possibile. E non importa se le strisce sono bianche: appena chiusa l'auto i parcheggiatori, che agiscono in gruppi composti prevalentemente da donne, circondano i proprietari finché non ricevono la tariffa: da 2 a 5 euro. Per una serata tranquilla. Alcuni indossano pettorine con la scritta staff», raccattata chissà dove. Il personale di controllo ufficiale prova a dissuaderli: «Ma noi mica estorciamo - ribattono sorridendo gli abusivi - Il contributo è volontario». Le vetture vengono fatte parcheggiare ovunque, anche sulle strisce blu, sull'erba, in divieto, incluso lo spazio riservato ai pullman turistici.
Il racket non si limita a parcheggio e bagarinaggio, ma comprende anche la vendita di accendini, braccialetti luminosi, fasce customizzate. «Abusivi? Pure noi dobbiamo vivere» sorride uno di loro, arrivato dalla Campania. Ogni fascia costa 5 euro. Qualcuno ha tirato su un banchetto con scritto merchandising ufficiale. Prima dell'apertura dei cancelli sono centinaia gli spettatori in fila armati di fascetta abusiva.
NESSUN CONTROLLO
I vigili, dal canto loro, non riescono a controllare la situazione. Anzi. Si limitano a favorire lo scorrimento del traffico. Le due pattuglie sul posto aiutano gli spettatori ad attraversare sulle strisce, ma sembrano non accorgersi dei bagarini che agiscono a pochi metri da loro, al centro del piazzale. E non sembrano vedere neanche i gruppi di parcheggiatori che estorcono denaro su piazzale Nervi. All'uscita, come previsto, il caos. Le auto, parcheggiate ovunque, cercano in tutti i modi di uscire dal piazzale, creando un ingorgo consistente. Ci vorrà quasi un'ora perché tutto torni alla normalità.