Marino, caso note spese: anche i viaggi a Londra nel mirino della Procura

Marino, caso note spese: anche i viaggi a Londra nel mirino della Procura
di Michela Allegri
3 Minuti di Lettura
Martedì 2 Febbraio 2016, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 15:45


L'ultimo capitolo dell'inchiesta sullo "scontrino-gate", costato all'ex sindaco Ignazio Marino l'accusa di peculato, riguarda nuovi viaggi che il chirurgo dem avrebbe saldato con la carta di credito del Campidoglio durante i due anni di mandato. Gli agenti del Nucleo di polizia tributaria della Finanza, dopo aver terminato le audizioni dei ristoratori che hanno ospitato nei loro locali i banchetti "sospetti" dell'ex primo cittadino, sono tornati in Comune e hanno acquisito un elenco inedito di trasferte di rappresentanza potenzialmente dubbie, effettuate sia all'estero che in Italia. Oltre ai viaggi negli Stati Uniti, che prima della fine della giunta di centrosinistra avevano scatenato polemiche, spuntano soggiorni nelle capitali europee e nelle città d'arte italiane. Nel mirino ci sarebbe la relativa nota spese.

LA LISTA
La nuova lista in mano alle Fiamme Gialle dovrà essere passata al setaccio. Nella documentazione figurano gli scontrini relativi a due trasferte europee risalenti allo scorso anno. La prima a Londra, la seconda a Barcellona, per un totale di circa 500 euro. Gli investigatori faranno accertamenti pure su quattro soggiorni italiani: uno a Firenze e tre a Milano, per una spesa che sfiora i mille euro. In questo caso i giustificativi sembrano regolari, ma gli inquirenti hanno comunque intenzione di verificare. Sul podio, almeno per quanto riguarda la somma sborsata, ci sono i viaggi negli States. A partire dal 2013, quando Marino volò a New York e a Washington, spendendo seimila euro. La stessa cifra venne pagata un anno dopo, per una trasferta a San Francisco. Il sindaco, poi, tornò nella Grande Mela nel 2015, raggiungendo infine Philadelphia e investendo oltre duemila euro. Si tratta dell'ultimo tassello che serve alla Finanza per completare l'informativa sulle note spesa di Marino. Nei prossimi giorni il documento conclusivo verrà consegnato al pm Roberto Felici, titolare del fascicolo in cui, al momento, l'ex primo cittadino è accusato di aver saldato con la carta di rappresentanza almeno sette cene fatte passare come incontri istituzionali, ma smentite dai presunti commensali. Subito dopo l'esplosione del caso, il medico si era presentato in Procura. «Le firme sui giustificativi non sono mie, ho portato le note in segreteria, le avranno siglate i miei collaboratori» I collaboratori in questione, però, convocati e interpellati dai magistrati, hanno sempre negato.

 
LE CENE
Dopo l'audizione dei membri dello staff, la Procura aveva deciso di disporre una verifica ad ampio raggio, conferendo una nuova delega alla Finanza per l'acquisizione di tutte le spese dell'ex sindaco e per procedere all'audizione dei ristoratori che hanno ospitato il primo cittadino dimissionario nei loro locali. Una delle testimonianze cruciali è stata quella del titolare del "Girarrosto Toscano" che, in un'intervista, aveva raccontato che il sindaco trascorse la sera di Santo Stefano del 2013 con la famiglia e non con alcuni rappresentanti della stampa, come dichiarato nella nota ufficiale.
Lo stesso ristorante è il teatro di un'altra possibile svista: Marino ha sostenuto di aver pasteggiato in quel locale con l'ambasciatore del Vietnam che, però, ha negato. Anche il gestore della "Taverna degli Amici" ha fornito la sua versione dei fatti. Il 27 luglio del 2013, l'allora sindaco cenò nel ristorante dicendo poi di essere stato in compagnia di un rappresentante del World Health Organization. Il titolare aveva però smentito: il chirurgo era con una sua collaboratrice. Per sapere cosa abbiano dichiarato i testimoni, sarà necessario attendere il deposito dell'informativa.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA