Raggi, stipendio triplicato allo staff: il capo del personale se ne va

Raggi, stipendio triplicato allo staff: il capo del personale se ne va
di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti
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Domenica 14 Agosto 2016, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 19:32

Il passaggio delle prime nomine dell'«era Raggi» ha avuto effetti opposti: promozioni e siluramenti. Da una parte infatti c'è Salvatore Romeo, attivista del M5S e già funzionario del Comune, ora capo della segreteria della sindaca. Prima della giunta di martedì scorso era un funzionario, finita la riunione è diventato «dirigente con un trattamento economico da terza fascia». E' passato da 40mila euro lordi all'anno a 120mila. Chi ricopriva quel posto con Ignazio Marino, vale a dire Silvia Decina, aveva un compenso più basso di 18mila euro. Per Romeo lo stipendio pubblico triplicato: una mossa che ha provocato diversi maldipancia ai vertici del M5S contro Virginia. Per chi è stato baciato dalla fortuna politica (o militanza ben ripagata) c'è anche chi da queste partita di nomine (totale oltre 1,2 milioni di contratti) esce per sempre di scena. E' il caso di Laura Benente, direttrice delle risorse umane del Campidoglio.
 
IL NO
Nei giorni scorsi si sarebbe rifiutata di firmare alcune nomine entrando in rotta di collisione con il «Raggio magico». Morale della favola: la dirigente si è messa in ferie e andrà via dal Comune (era in comando dall'Inps) e soprattutto non c'è la sua firma sulla prima infornata di contratti degli staff di assessori e sindaca. Ma c'è quella di Gianluca Viggiano, dirigente del personale e molto legato a Raffaele Marra, il vicecapo di gabinetto della Raggi, nel mirino nelle settimane scorse per via dei trascorsi con le amministrazioni di centrodestra. Viggiano e Marra, entrambi ex finanzieri, sono amici e hanno lavorato insieme al dipartimento casa e sempre in coppia traslocarono in Regione quando vinse Renata Polverini, ergo il centrodestra. Potrebbe essere proprio Viggiano il sostituto della Benente, considerata «troppo rigida». Al punto di arrivare allo scontro con l'inquilina del Campidoglio. Tra i motivi dei contrasti ci sarebbero alcuni dubbi e «no» posti dall'ormai quasi ex responsabile del Personale capitolino. Che, tra le altre cose, non avrebbe autorizzato una missione all'estero (a Bruxelles) proprio di Marra, oltre a non digerire il metodo di certe nomine. Così si è messa in ferie, prima di fare la valigia, e al posto della sua firma è comparsa quella di Viggiano.

PROMOSSO
Quest'ultimo ha detto sì alla promozione economica da funzionario a dirigente di terza fascia (l'equivalente di un direttore) di Romeo, neo capo della segreteria politica di «Virginia» e molto legato anche a Daniele Frongia, il vicesindaco. Questo salto triplo di stipendio, raccontano fonti qualificate del M5S, non è stato molto gradito dal direttorio. La delibera - che per altro non riporta la cifra di 120mila euro ma richiama al contratto nazionale degli enti locali non proprio il massimo della trasparenza - è finita anche nelle chat del direttorio grillino. «Fino a Beppe», sussurrano i pentastellati. Che devono già fare i conti con il caso politicamente scomodo - nonostante le difese d'ufficio del M5S Roma - di Carla Romana Raineri, il capo di gabinetto che guadagnerà 193mila euro e «rimettendoci», come dichiarato a Il Messaggero. Dunque le prossime nomine saranno gestite, è il timore di diversi grillini, «dall'asse Viggiano-Marra».

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