Beffa a Trinità dei Monti, annullata l'inaugurazione prevista per domani

Beffa a Trinità dei Monti, annullata l'inaugurazione prevista per domani
di Laura Larcan
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Agosto 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 09:03
Quel pasticciaccio brutto della scalinata di Trinità dei Monti appesa ad un cantiere-beffa, nonostante uno sponsor vip come Bulgari. Transennata dall'ottobre 2015 in un restauro stritolato tra polemiche, accuse di mala-gestione, rancori, ricatti, battaglie sindacali per restauratori senza stipendio. E soprattutto, lavori lumaca, che ora fanno insorgere i commercianti, frustrati dal turismo penalizzato. Con un solo spiraglio nella nebbia: se la conclusione era prevista per il 4 agosto, come si legge sul cartello dei lavori, l'inaugurazione è rimandata. E di parecchio. Quando? Gli addetti annunciano entro il 10 settembre. Albergatori e ristoratori restano scettici: «I lavori vanno a rilento, il cantiere è semi-deserto, gira voce che riapra a ottobre, insomma in 26 anni ho vissuto tre ristrutturazioni della scalinata e nessuna ha impiegato più di 6/8 mesi», tuona Marco Ciampini gestore dell'omonimo Caffè terrazza, d'accordo con Maria De Martino del Royal Suite Trinità dei Monti.
 
LE DIMISSIONI
Insomma, la tensione si taglia col coltello: tutti contro tutti. Nell'occhio del ciclone, la ditta appaltatrice Il Cenacolo di Marco Pouchain che ha perso un primo capo-cantiere a febbraio scorso, Sabine Vallois (licenziamento o dimissioni?), e un secondo capo-cantiere Fabio Mattolin, dimessosi quattro mesi fa. Contro la società si sono alzate a fine giugno le barricate dei sindacati (Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil) per il mancato pagamento degli stipendi da mesi. Dopo trenta giorni di battaglie, cosa si è mosso? «A fine luglio la ditta ha consegnato le buste paga ai lavoratori tramite la procedura di pagamento da parte del Comune in sostituzione dell'impresa inadempiente - annuncia Vincenzo La Mura - Il problema è che ora la pratica è ferma all'Ufficio ragioneria e non sappiamo quando sarà sbloccata. Di fatto i lavoratori restano senza soldi. Abbiamo chiesto un incontro al sindaco Raggi ma senza risposta. Il prossimo passo sarà lo sciopero». A fronte di un milione e mezzo erogato due anni fa da Bulgari, qual è il retroscena? I bene informati parlano di un cantiere in empasse tra debiti con i fornitori. Ma soprattutto di un cortocircuito nelle operazioni di copertura economica del cosiddetto sal, lo stato di avanzamento dei lavori. Qualcuno, da dietro le transenne del cantiere scaglia il sasso di David contro Golia: «Il restauro finirà solo se il Comune salderà i sal. Il cartello parla chiaro: il finanziamento è di 1,5 milioni, ma l'importo contrattuale per l'impresa è di 739.627 euro, praticamente la metà. Sarebbe da capire come sono stati spesi gli altri soldi di Bulgari». Alla Sovrintendenza capitolina scelgono la strada del no comment. «Mi auguro che questo restauro finisca per ottobre - incalza Gianni Battistoni patron dell'Associazione Via Condotti - anche perché con la Festa del Cinema abbiamo in programma di proiettare sulla scalinata Vacanze Romane in occasione dei cento anni della nascita di Gregory Peck. Sarebbe un peccato perdere questa occasione».