«Nessuno ha il diritto di decidere da solo dove e come vivranno le prossime generazioni di amatriciani. La logica dei “tempi di guerra” non può comprimere gli spazi della discussione, della condivisione e della partecipazione», scrivono i consiglieri Stefano Pompei e Francesco Di Marco, stufi di dover «apprendere dagli organi di stampa dell’esistenza di studi, progetti, addirittura plastici sul futuro assetto di Amatrice senza che siano mai stati formalizzati atti di indirizzo e senza che vi sia stato un minimo coinvolgimento della minoranza e, soprattutto, della comunità, anche solo a titolo informativo».
FUTURO CONDIZIONATO
Eppure, scrivono i due consiglieri di opposizione, «queste scelte condizioneranno l’assetto futuro di Amatrice per decenni». Di qui l’appello al sindaco Sergio Pirozzi ad un maggior coinvolgimento della minoranza e della comunità nei processi decisionali che investono il paese.
Minoranza critica anche per lo slittamento al 13 settembre dell’estrazione degli assegnatari delle “sae” -le casette di Colle Magrone - per l’assenza (per ferie) del segretario comunale. «Non è accettabile, specie in una fase come questa, si fermi la macchina amministrativa, alla vigilia della ripresa della scuola e del riavvio delle attività commerciali per le ferie del segretario comunale».
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