IL PERCORSO
Virale sul web grazie al video girato alla stazione Termini, racconto senza rabbia di un’anonima traversata della speranza da un indefinito punto della costa africana fino a Lampedusa, «Crociera Maraviglia» è - fuori da paradossi letterali - punto d’approdo di Valente, al suo secondo lavoro in studio, dopo il debutto grazie all’Ep «Collezioni » e un tour folgorante pronto a ripetersi: «Essere a Roma - per Valente - è una grande responsabilità: significa omaggiare la memoria di De Andrè attraverso le nostre canzoni». Sul palco dell’Auditorium, nella prima delle due serate del Premio, accanto a Carlo ci saranno i Be-Folk, gli amici di una vita provenienti da Corvaro, pronti a ri-arrangiare la «Crociera Maraviglia» in chiave folk: a casa, Valente potrebbe portarsi uno o tutti e tre i premi di giuria, quelli come Miglior Testo, Interpretazione e Voce. E, intanto, nel sondaggio
online di un quotidiano nazionale, la sua canzone è già prima fra le dodici finaliste. Il disco di «Crociera Maraviglia » uscirà invece ad inizio marzo con un singolo a sorpresa, evitando così il fuoco incrociato sanremese: stavolta, nel secondo album, Valente c’ha «messo dentro tutto: maturità esistenziale, tematica, linguistica e musicale». Finire sulla graticola delle critiche alle tematiche forti non lo spaventa: «Il singolo di Tra l’altro (Federico Aldrovandi che, in punto di morte, perdona i suoi assassini, ndr) è stato criticato da una giuria come la solita canzone impegnata. Ma, a me, il solito cantautorato pop che appesta questo nostro periodo musicale non piace».
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