Papa Francesco: «La compassione divina è vero amore, noi dobbiamo essere suoi strumenti»

Papa Francesco: «La compassione divina è vero amore, noi dobbiamo essere suoi strumenti»
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Mercoledì 17 Agosto 2016, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 19:45
«Il Signore va incontro alle necessità degli uomini, ma vuole rendere ognuno di noi concretamente partecipe della sua compassione». Lo ha affermato papa Francesco nell'udienza generale nell'Aula Paolo VI, commentando il miracolo evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

«Gesù si prende cura di quanti lo seguono - ha detto -. E vuole coinvolgere in questo i suoi discepoli. Infatti dice loro: Voi stessi date loro da mangiarè. E dimostrò ad essi che i pochi pani e pesci che avevano, con la forza della fede e della preghiera, potevano essere condivisi per tutta quella gente. Un miracolo della fede, della preghiera». Soffermandosi sul «gesto di benedizione» di Gesù - «prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede» -, il Papa ha spiegato che «sono gli stessi segni che Gesù ha compiuto nell'Ultima Cena; e sono anche gli stessi che ogni sacerdote compie quando celebra la Santa Eucaristia».

«La comunità cristiana nasce e rinasce continuamente da questa comunione eucaristica - ha osservato -. Vivere la comunione con Cristo è perciò tutt'altro che rimanere passivi ed estraniarsi dalla vita quotidiana, al contrario, sempre più ci inserisce nella relazione con gli uomini e le donne del nostro tempo, per offrire loro il segno concreto della misericordia e dell'attenzione di Cristo. Mentre ci nutre di Cristo, l'Eucaristia che celebriamo trasforma poco a poco anche noi in corpo di Cristo e cibo spirituale per i fratelli. Gesù vuole raggiungere tutti, per portare a tutti l'amore di Dio. Per questo rende ogni credente servitore della misericordia».

«Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci - ha detto ancora Francesco - si conclude con la constatazione che tutti si sono saziati e con la raccolta dei pezzi avanzati. Gesù dunque ha permesso ai suoi discepoli di eseguire il suo ordine. In questo modo essi conoscono la strada da percorrere: sfamare il popolo e tenerlo unito; essere cioè al servizio della vita e della comunione». «Invochiamo dunque il Signore - ha aggiunto -, perché renda sempre la sua Chiesa capace di questo santo servizio, e perché ognuno di noi possa essere strumento di comunione nella propria famiglia, nel lavoro, nella parrocchia e nei gruppi di appartenenza, un segno visibile della misericordia di Dio che non vuole lasciare nessuno nella solitudine e nel bisogno, affinché discendano la comunione e la pace tra gli uomini e la comunione degli uomini con Dio, perché questa comunione è la vita per tutti».




HOLLANDE IN VISITA PRIVATA
Papa Francesco riceverà nel pomeriggio in udienza nello studio dell'Aula Paolo VI in Vaticano il Presidente della Repubblica francese Francois Hollande. Il protocollo della Santa Sede colloca l'incontro come «visita privata» - dopo quella ufficiale del 24 gennaio 2014 nel Palazzo Apostolico - ma all'incontro del Pontefice con il Capo di Stato della Francia parteciperanno, nelle diverse fasi, anche il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, l'ambasciatore francese presso la Santa Sede Philippe Zeller, il consigliere diplomatico Jacques Odibert, il capo del protocollo Frederic Billet; oltre al cardinale Pietro Parolin segretario di Stato vaticano. Il colloquio di Papa Francesco con il presidente Hollande avviene a poche settimane dall'attacco terroristico di matrice islamica all'interno di una chiesa a Rouen con l'assassinio di padre Jacques Hamel mentre celebrava la messa. Azione cui seguì una telefonata dell'Eliseo al Pontefice, «come un fratello» tenne a sottolineare il Papa. È anche il primo incontro dopo la nomina del nuovo ambasciatore seguita a un lungo stallo per il mancato gradimento del Vaticano verso il diplomatico Laurent Stefanini, dichiaratamente omosessuale, poi inviato a rappresentare la Francia presso l'Unesco.

IL NUOVO DICASTERO PER LAICI, FAMIGLIA E VITA
Il nuovo dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita, nato con la riforma di papa Bergoglio e con l'accorpamento dei Pontifici Consigli già esistenti, viene ufficialmente dato alla luce, istituito con una Lettera apostolica in forma di Motu proprio di Francesco, datata 15 agosto e pubblicata oggi.

«La Chiesa, madre premurosa, ha sempre, lungo i secoli, avuto cura e riguardo per i laici, la famiglia e la vita, manifestando l'amore del Salvatore misericordioso verso l'umanità», vi si legge, sottolineando che «provvediamo sollecitamente a che i Dicasteri della Curia Romana siano conformati alle situazioni del nostro tempo e si adattino alle necessità della Chiesa universale». In particolare, scrive Francesco, «il Nostro pensiero si rivolge ai laici, alla famiglia e alla vita, a cui desideriamo offrire sostegno e aiuto, perché siano testimonianza attiva del Vangelo nel nostro tempo e espressione della bontà del Redentore». Pertanto, «dopo avere accuratamente valutato ogni cosa, con la Nostra autorità Apostolica istituiamo il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, che sarà disciplinato da speciali Statuti». «Competenze e funzioni finora appartenuti al Pontificio Consiglio per i Laici e al Pontificio Consiglio per la Famiglia, saranno trasferiti a questo Dicastero dal prossimo 1° settembre, con definitiva cessazione dei suddetti Pontifici Consigli», aggiunge Francesco.

Lo statuto del nuovo dicastero è stato approvato 'ad experimentum' da papa Francesco lo scorso 4 giugno. Ad esso sarà connessa la Pontificia Accademia per la Vita mentre un legame speciale vi avrà anche il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia.


Papa Francesco ha poi nominato mons.
Kevin Joseph Farrell, attuale vescovo di Dallas, prefetto del nuovo dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, creato con la riforma della Curia e attivo a partire dal prossimo 1/o settembre. Farrell, 69 anni, di origine irlandese (è nato a Dublino), è stato membro dei Legionari di Cristo, ed era vescovo della diocesi texana dal 2007, dopo essere stato vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Washington. Il nuovo dicastero di cui diventa prefetto, il cui statuto è stato approvato da papa Francesco il 4 giugno scorso, accorpa il Pontificio Consiglio per i Laici e quello per la Famiglia, mentre ad esso saranno legati la Pontificia Accademia per la Vita e il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Il nuovo prefetto per i Laici, la Famiglia e la Vita ha anche un fratello che occupa già una carica nella Curia romana: si tratta del fratello maggiore mons. Brian Farrell, 72 anni, vescovo, anch'egli Legionario di Cristo, che dal 2002 è segretario del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, oltre che vice presidente della Pontificia Commissione per i rapporti religiosi con l'Ebraismo. Mons. Kevin Farrell ha detto del fratello: «Mio fratello è un vescovo. È mio fratello maggiore... Ma io sono diventato vescovo prima di lui... C'è ancora un pò di quella rivalità tra fratelli».



ISTITUTO GIOVANNI PAOLO II
Papa Francesco ha nominato presidente del Pontificio Istituto «Giovanni Paolo II» per studi su matrimonio e famiglia monsignor Pierangelo Sequeri, attualmente preside della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano. Sequeri, nell'Istituto che ha sede presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, prende il posto del preside uscente, mons. Livio Melina.

PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA
Papa Francesco ha nominato oggi l'arcivescovo Vincenzo Paglia nuovo presidente della Pontificia Accademia per la Vita e gran cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Mons. Paglia, 71 anni, già consigliere spirituale della Comunità di Sant'Egidio ed ex vescovo di Terni-Narni-Amelia, era dal 2012 presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, dicastero che dal 1/o settembre cesserà di esistere, insieme a quello per i Laici, per essere accorpato nel nuovo dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, di cui papa Francesco ha emanato lo statuto il 4 giugno scorso. Al nuovo dicastero sarà connessa la Pontificia Accademia per la Vita, come pure diretto legame vi avrà il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, entrambi ora presieduti da Paglia. All'Accademia per la Vita Paglia succede al vescovo spagnolo Ignacio Carrasco de Paula; come gran cancelliere dell'Istituto Giovanni Paolo II, al cardinale vicario di Roma Agostino Vallini. 
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