Scuola, solo maestre laureate negli asili. Maturità, addio alla terza prova

Scuola, solo maestre laureate negli asili. Maturità, addio alla terza prova
di Lorena Loiacono
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Sabato 14 Gennaio 2017, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 10:23
ROMA Maturità con due soli scritti, maestre d'asilo con la laurea e tutti gli insegnanti formati sul sostegno. Arriva oggi in Consiglio dei ministri quella che, di fatto, è una nuova riforma della scuola. Sono le deleghe, previste dalla legge 107, che andranno a rivoluzionare il settore dell'istruzione con temi dibattuti da anni. In tutto sono nove ma ad oggi sono 4 quelle in dirittura d'arrivo. La scadenza per le deleghe, prevista per legge 18 mesi dopo l'approvazione della legge, è fissata a domani e allora, in una corsa contro il tempo, arriveranno oggi nelle mani del Governo.
L'idea di posticiparne la data ultima, ipotizzata inizialmente nel Milleproroghe, si allontana visto che la proroga arriverebbe la prossima settimana, fuori dai tempi massimi. E sarebbe un precedente da evitare. Si comincia l'iter oggi, quindi, per poi andare avanti nelle prossime settimane con i lavori nelle commissioni parlamentari, le audizioni e gli interventi del ministero dell'istruzione. Sui contenuti di quel che oggi arriverà al tavolo del Governo si sono svolti tavoli al Miur con le associazioni dei vari settori, ci sono stati dibattiti e non sono mancate le polemiche.

LE NOVITÀ
I testi pronti sono quelli relativi alle riforme del settore 0-6, del sostegno, delle scuole all'estero e degli studi tecnici e professionali. Per le altre ci sarà ancora da lavorare e su quelli rimasti in alto mare interverrà, probabilmente, un disegno di legge a spostarne la discussione di due mesi. Riguardano la valutazione negli esami di Stato di terza media e di maturità, la formazione iniziale dei docenti, la cultura umanistica, il testo unico e il diritto allo studio. In base al testo relativo alla riforma del settore educativo da zero a 6 anni, le educatrici degli asili nido e le maestre delle scuole materne dovranno essere laureate con un corso triennale, ovviamente la norma non avrà valore retroattivo sulle insegnanti già in servizio.

È previsto un importante incremento di posti per i bambini. «Estenderemo il servizio degli asili per raggiungere l'obiettivo richiesto dall'accordo di Lisbona 2020 spiega la senatrice Francesca Puglisi, prima firmataria del progetto di riforma e per questo abbiamo a disposizione 200milioni di euro, stanziati dalla legge di bilancio 2017. Con la riforma il servizio educativo fino a 6 anni farà capo al ministero e verrà gestito dagli enti locali».

LA VALUTAZIONE
D'ora in poi quindi l'offerta e le attività dei nidi seguiranno le stesse linee guida in tutta Italia, da Nord a Sud senza subire le scelte dei singoli comuni. Tema caldissimo anche quello della valutazione: l'esame di maturità perderà la terza prova, mantenendo le prime due, e verrà sostituita da un test Invalsi da svolgere durante l'ultimo anno di scuola superiore. Il test Invalsi sparirà anche dall'esame di terza media in cui, inoltre, i ragazzi verranno giudicati non più con voti numerici ma con le lettere in una scala di valutazione a 5 livelli: A, B, C, D, E. Una rivoluzione che sarà effettiva non prima degli esami conclusivi del 2017-2018. Tra le deleghe più attese c'è anche la revisione del sostegno: con la riforma dell'inclusione tutti gli insegnanti delle varie materie avranno la formazione in servizio per imparare ad affrontare i temi della disabilità. Anche i futuri docenti dovranno prepararsi al sostegno per insegnare qualunque altra materia mentre, per i futuri docenti di sostegno, sarà necessario avere 120 crediti formativi universitari e non più 60.

Sarà inoltre semplificato l'iter per la certificazione della disabilità, con un gruppo di inclusione territoriale che ne seguirà tutti i passaggi, e verrà garantita la continuità didattica permettendo anche la conferma negli anni del docente supplente. Resta saldo, anche se non ancora recepito in tutte le scuole, il criterio per cui al docente di sostegno viene affidata un'intera classe e non solo un singolo ragazzo.