Venezuela, ucciso imprenditore italiano: arrestato il figlio

Venezuela, ucciso imprenditore italiano: arrestato il figlio
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Domenica 26 Febbraio 2017, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 08:36
Sembrava una rapina finita male, come tante altre in Venezuela, i sicari ad attendere la vittima sulla sua auto parcheggiata davanti a casa, pronti a fare fuoco al primo accenno di reazione. Quello che ha scoperto la polizia è stato invece un delitto premeditato: Bruno Allio, l'imprenditore di 60 anni che tempo fa aveva lasciato il Cuneese per cercare fortuna a Maracaibo, la seconda città del Paese sudamericano, è stato assassinato su indicazione del figlio.

Tra qualche settimana si sarebbe sposato con la compagna, una funzionaria ministeriale, e il giovane temeva di perdere l'eredità. La notizia dell'omicidio, avvenuto venerdì mattina, è rimbalzata oggi in Italia dai media venezuelani. Originario di Paesana, nella valle da cui sorge il fiume Po, Allio si era specializzato nella produzione di porte e finestre e in Sud America aveva anche uno stabilimento. «L'ho visto qualche mese fa, mi sembra a Natale» ricorda Mario Anselmo, sindaco di Paesana. «Non lo conoscevo bene, ma ricordo che, quando ci siamo salutati, mi disse che sarebbe tornato presto...», aggiunge il primo cittadino. In paese vive ancora la sorella Giancarla, contattata dalla Farnesina - che ha confermato il decesso - per fornire l'assistenza necessaria in questi casi.

Qualcuno tra i conoscenti parla di dissapori in famiglia, ma nessuno immaginava gli spari, e la fuga, dei sicari nel quartiere Don Bosco.
E, soprattutto, il coinvolgimento del figlio Santiago Giovanni Allio Torres, 24 anni, che secondo la ricostruzione dei media locali è stato arrestato dopo uno scontro a fuoco con le forze dell'ordine. "Brunito", il soprannome del giovane, avrebbe confessato dopo diverse ore di interrogatorio di avere organizzato l'agguato con un amico, anche lui finito in manette. Con il matrimonio ormai alle porte, l'eredità non sarebbe stata più stata soltanto sua. Così ha assoldato i due sicari per una manciata di bolivar e li ha fatti entrare in casa perché si nascondessero tra i sedili del Suv del padre per simulare una rapina. Qualcosa però deve essere andato storto se la polizia dello stato venezuelano di Zulia, agli ordini del commissario Gervasio Vera, è risalita subito al figlio e al suo complice. Arrestato anche uno dei due sicari, 18 anni, mentre l'altro, di appena 17, è ancora ricercato.
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