È stato Breitbart, magazine on line diretto da Steve Bannon, ex stratega della Casa Bianca, a sostenere che il giornalista più famoso dei fumetti di “rosso” non ha soltanto il mantello: «Un tempo il supereroe spingeva verso ideali di verità, giustizia e un modo di vivere americano. Ora, come un buon sinistroide, appartiene al mondo». La Dc Comics ha dichiarato da lungo tempo che Superman non è più americano ma “cittadino del mondo”: in una storia del 2011 è lo stesso eroe a dire che non può più esserlo perché «il mondo è troppo piccolo, troppo connesso per lavorare solo con gli Stati Uniti».
Non meno pesanti le accuse di Todd Starnes, presentatore di Fox News, che parla di Superman come di «uno strumento di propaganda per i sostenitori di immigrazione clandestina, invece di catturarli e restituirli in volo da dove sono venuti». Starnes accusa l’editore di indottrinare i bambini perché difendano gli «invasori stranieri». Di questo passo, scrive, «vedremo Flash aiutare gli immigrati ad oltrepassare il confine del Messico».
© RIPRODUZIONE RISERVATA