Il peggio, per Claressa Coleman, una donna sposata che vive nell'Arkansas, sembra essere passato. Il suo è stato un vero e proprio incubo, iniziato la notte dello scorso 26 giugno: stava dormendo a letto accanto a suo marito quando ha sentito una lieve puntura. Pensando che fosse una zanzara, si è riaddormentata come se niente fosse. Il mattino seguente, la donna aveva notato il segno della puntura tra la spalla e il braccio destro, ma era andata a lavorare. Una volta giunta in ufficio ha iniziato ad accusare forti dolori allo stomaco, nausea e vomito. Il capo l'aveva quindi rimandata a casa, ma nel tragitto il vomito era aumentato e per questo Claressa si era recata in un pronto soccorso. Qui esami approfonditi avevano rivelato la tremenda verità: la donna era stata punta da un ragno eremita marrone, non ancora adulto, data la ridotta circonferenza della puntura.
Quello che Claressa non sapeva è che il veleno del ragno, molto pericoloso per chiunque, può essere letale per chi ne è allergico: per questo motivo l'organismo della donna subì un costante peggioramento a causa dell'infezione dilagante e a nulla sembravano servire gli antibiotici prescritti dai medici. Dopo qualche giorno, le sue condizioni erano diventate allarmanti: il buco prodotto dalla puntura si allargava a dismisura e gli organi vitali iniziavano a malfunzionare. Claressa iniziò a soffire disfunzioni renali e cardiache e fu ricoverata d'urgenza: i macchinari svolgevano le funzioni al posto dei suoi organi e nel frattempo le venivano somministrati antibiotici più potenti che, dopo qualche tempo, avevano iniziato a contrastare l'infezione.
Il quadro clinico di Claressa iniziò a migliorare fino a quando i medici, nella seconda metà del luglio scorso, avevano deciso di dimetterla. Oggi è ancora convalescente e i reni potrebbero aver subìto danni permanenti, ma la donna sa di essere fortunata ad essere sopravvissuta.
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