«L’Isis vuole creare una flotta marittima e attaccare le navi da crociera»: l’avvertimento della Nato

«L’Isis vuole creare una flotta marittima e attaccare le navi da crociera»: l’avvertimento della Nato
di Ida Artiaco
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Venerdì 29 Gennaio 2016, 14:12 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:51

Il nuovo obiettivo dei terroristi dell’Isis potrebbero essere le navi da crociera che navigano sul Mediterraneo, da abbattere probabilmente con l’aiuto di armi russe. A lanciare l’allerta per i nuovi fronti che potrebbero aprirsi nella guerra contro i jihadisti di Daesh è il vice ammiraglio Clive Johnstone, tra le più alte cariche della Nato in rappresentanza del Regno Unito, il quale ha anche ammonito dell’ambizione degli uomini del Califfato di creare una vera e propria flotta marina che si occupi di lanciare attacchi via mare.

«Se ciò fosse vero – ha detto ieri il militare parlando a bordo di una nave spagnola della Nato – ciò avrebbe delle tragiche implicazioni per il mondo occidentale. Non dobbiamo più pensare che il Mediterraneo, che pure rimane il mare più sorvegliato del mondo, sia legato soltanto alla vicenda dell’immigrazione, perché con la conquista da parte dell’Isis di numerosi territori in Libia e quindi di una parta importante e strategica del Nord Africa, si sono aperte nuove possibilità di scontro, che gettano per altro un’ombra scomoda sul commercio e sull’accesso al mare».

Si tratta, in realtà, di teorie tutt’altro che fantasiose. L’Isis ha infatti più volte espresso la volontà di creare una forza marittima proprio come ce l’ha già Al Qaeda. Per cui, anche se per il momento non è stata avvistata nessuna attività dei terroristi di questo tipo, bisogna prestare molta attenzione. «Esiste la tragica possibilità che in un futuro non molto lontano, grazie ad un sistema di armi sempre più sofisticato, i jihadisti prendano di mira non solo le crociere, ma anche le piattaforme petrolifere e i cargo. E il Mediterraneo orientale è diventato, dopo gli ultimi fatti di cronaca, il posto ideale da cui far partire questi attacchi», ha precisato Johnstone.

Il vice ammiraglio ha anche sottolineato come un attentato ad una nave turistica, come quelle che attraversano tutti i giorni il mare tra Africa ed Europa, potrebbe avere pensati ripercussioni in Occidente. L’allerta quindi deve restare massima anche da questo punto di vista, e non solo per l’Italia, la Spagna e la Penisola Balcanica che sono i territori più esposti alle nuove minacce terroristiche. Anche la Gran Bretagna, ad esempio, potrebbe essere in pericolo, per questo, afferma Johnstone, gli ufficiali della Marina inglese stavano pensando di spostare i sottomarini dalle acque del Golfo persico per proteggere altre zone potenzialmente a rischio.

L’ultimo attacco terroristico ad una nave da crociera fu registrato nel 1985, quando quattro uomini armati di origine palestinese attaccarono l’italiana Achille Lauro, che trasportava più di 400 persone in vacanza oltre ai membri dell’equipaggio, mentre era diretta nel porto israeliano di Ashdod. Dopo aver minacciato di far esplodere l’imbarcazione e uccidere gli 11 turisti americani a bordo, gli aggressori sono riusciti a gettare in mare un solo passeggero di origine ebrea.

Nel 1986 un tribunale italiano ha condannato tre dei terroristi dai 15 ai 30 anni di carcere. 

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