Gran Bretagna, poster contro i rifugiati siriani fa indignare

Gran Bretagna, poster contro i rifugiati siriani fa indignare
di Giulia Prosperetti
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Martedì 25 Ottobre 2016, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 14:51

“Bastano tre euro per vestire e nutrire per una settimana questo bambino siriano di 12 anni”. Sotto al messaggio, però, la foto non è di un adolescente ma di un uomo anziano che indossa una kefiah. 

Questo strano poster, chiaramente polemico nei confronti delle politiche di accoglienza verso i rifugiati siriani, è comparso in una sala di utilizzo comune di un edificio del Parlamento britannico.
 

 


Una provocazione che non è sfuggita alla parlamentare britannica, appartenente al Partito Laburista, Chinyelu Susan Onwurah. Chinyelu, detta “Chi”, da sempre molto attiva nella battaglia contro le discriminazioni razziali, notato il cartello appeso sulla credenza, lo ha subito trasformato in un tweet. «Sono indignata che qualcuno in Parlamento abbia pensato fosse divertente appendere questo nella cucina comune durante il weekend», ha cinguettato la Onwurah. 

«Se fosse stato appeso in un edificio aperto al pubblico sarebbe stato offensivo, ma avrebbe potuto appenderlo chiunque. In questo caso, invece, deve essere stato qualcuno che ha un pass parlamentare, qualcuno che vive o lavora qui», ha dichiarato la parlamentare alla Bbc. E sulla questione dei rifugiati ha aggiunto: «L’ondata migratoria in Europa con la guerra in Siria pone sicuramente delle sfide. È frustrante rispetto a quello che possiamo fare. Ma sono esseri umani, non devono essere demonizzati, ridotti a un meme».

Secondo la Onwurah «se le persone vogliono ridere o scherzare devono farlo nel loro ufficio privato, questo è un luogo di lavoro. Ho trovato il messaggio offensivo e non voglio vedere questi atteggiamenti nel mio ambiente di lavoro. Soprattutto non voglio dover vedere certe cose quando vado a prepararmi una tazza di caffè o di tè». 

Il tweet della Onwurah arriva nei giorni dello smantellamento della “giungla” di Calais che ha determinato l’arrivo di circa 200 minori nel Regno Unito. Si stima che altri 800 bambini siriani abbiano chiesto il ricongiungimento familiare nel paese e attendano di partire nelle prossime tre settimane. La Gran Bretagna, tuttavia, non sembra intenzionata ad accoglierli. 

Il ministro degli Interni britannico, Amber Rudd, ha, infatti, annunciato la sospensione temporanea dei trasferimenti dal campo di Calais “su richiesta delle autorità francesi” e ha affermato che la demolizione del campo sarebbe dovuta avvenire dopo aver avuto la certezza che ogni minore potesse ricevere una giusta protezione. 

A quanto pare i minori in attesa del ricongiungimento con i loro familiari in Gran Bretagna dovranno aspettare e potrebbero non essere considerati “idonei”. Secondo il Guardian una amministrazione locale su quattro in Inghilterra ha affermato di non potersi far carico dell’accoglienza.

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