Brunei, bandito il Natale perché contro la fede islamica: chi lo celebra rischia fino a 5 anni di carcere

Hassanal Bolkiah, 67 anni, al matrimonio del figlio lo scorso aprile
di Ida Artiaco
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Martedì 22 Dicembre 2015, 16:10 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 17:30
Niente più Natale in Brunei. Il sultano Hassanal Bolkiah, 67 anni, ha bandito la celebrazione della festività cristiana dal suo Paese. Il motivo? Non danneggiare la fede dei musulmani. Chiunque non rispetterà questa legge, ha riportato il Daily Telegraph, potrà essere punito con il carcere fino a 5 anni e con multe fino a 20mila dollari. La stretta nel micro-Stato sull’isola del Borneo è soltanto l’ultima trovata del reggente per imporre la legge islamica ai suoi sudditi nel modo più intransigente, dopo l’introduzione della Sharia nel 2014.

Come ha sottolineato il ministro degli Affari religiosi, per festeggiare si intende “l’ostentazione pubblica del Natale”, come “indossare simboli religiosi come le croci, accedere candele, addobbare abeti e cantare inni religiosi, oltre a montare luci e decorazioni”. Per cui i non musulmani residenti in Brunei potranno santificare le feste natalizie solo all’interno delle loro comunità e dopo aver dichiarato alle autorità le proprie intenzioni.

L’idea arriva direttamente dagli imam del piccolo Paese, che hanno denunciato come “i musulmani rischiano di seguire atti contrari alla fede in Allah, come usare simboli religiosi come la croce o fare l’albero”. Invito immediatamente accolto dal governo del Sultano, che però ha fatto arrabbiare, e non poco, i suoi sudditi cristiani.

Spopola infatti in rete l’hashtag #mytreedom per rivendicare il diritto di celebrare il Natale pubblicamente.
Tuttavia, quest’ultimi rappresentano una minoranza nell’ex protettorato britannico. Il 65% dei 420 abitanti è infatti musulmano, e la legge segue rigidamente la Sharia, che consente pene come la lapidazione, la flagellazione e l’amputazione.