Terremoto, 291 morti. Il vescovo ai funerali: «Ho chiesto a Dio: "che si fa"?». Mattarella: non siete soli

Mattarella ad Amatrice
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Giovedì 25 Agosto 2016, 07:16 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 07:07

Lo strazio dei familiari nell'ultimo saluto alle vittime marchigiane del terremoto. Ai funerali per i morti provocati dal devastante sisma che mercoledì mattina ha colpito il centro Italia erano presenti anche i vertici dello Stato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi. Il bilancio dei morti intanto è salito a 291 e la terra ha continuato a tremare: dal sisma, fa sapere la Protezione civile, sono state 1.332 le altre scosse avvertite. Mattarella ad Amatrice e Accumoli ha ringraziato i soccorritori. Ai terremotati ha assicurato: «Non vi lasceremo soli»

 

 


In campo 6.120 soccorritori, 2.500 persone assistite. Gli estratti vivi dalle macerie sono 238. Nelle Marche non
risultano dispersi. Al lavoro il gruppo di esperti che opera sui riconoscimenti: ad Amatrice ci sono 14 vittime ancora da identificare; per 5 si è proceduto all'esame del Dna. È salita a 6.120.296 euro la cifra raccolta grazie al numero solidale 45500.

Renzi. «Ditemi cosa è meglio per voi: non possiamo decidere tutto noi da Roma»: così il premier al termine dei funerali. «Dovete essere voi a dirci se volete rimanere nei vostri territori». A Pescara del Tronto Renzi ha aggiunto: «Penso sarà impossibile ricostruire, è tutto distrutto». Ma su Arquata invece «possiamo lavorare». Dopo i funerali Renzi ha detto: «Io vi aiuterò». «Ci penserò io a stimolarlo», ha assicurato la moglie Agnese, particolarmente commossa. Berlusconi: «Vicino al dolore, è momento di unità».

Grande commozione nella palestra dove si sono svolti i funerali tra le lacrime dei parenti accanto alle bare dei loro cari. Qualcuno ha accusato un lieve mancamento, subito soccorso dai volontari. Renzi ha abbracciato a lungo il sindaco di Arquata del Tronto Leandro Petrucci. Mattarella ha abbracciato e confortato i familiari delle vittime del terremoto. «Ci siamo e ci saremo sempre», ha detto Matteo Renzi ai sindaci. 

La bambola. Mattarella ha regalato una bambola di peluche alla piccola Giorgia, che oggi compie 4 anni, e che il presidente ha visitato con gli altri feriti del terremoto nell'ospedale Mazzoni. Giorgia è stata estratta viva dalle macerie dopo 16 ore a Pescara del Tronto mentre la sorellina Giulia è morta. Mattarella si è intrattenuto da solo con la piccola per qualche minuto.


Il vescovo. «Le torri campanarie del nostro paese, che hanno scandito per anni la notte e il giorno, non ci sono più, ma torneranno a suonare e sarà un giorno di Pasqua - ha detto il vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D'Ercole nel corso dell'omelia -. Dio è un padre e non può mai abbandonare la sua comunità». D'Ercole ha anche citato Guareschi e un episodio in cui don Camillo fa una predica dopo un'alluvione: i cittadini si rivolgevano a Dio e chiesero il perché di quella tragedia. D'Ercole ha ricordato quindi le parole di don Camillo: «Le acque escono tumultuose dal letto del fiume e tutto travolgono: ma un giorno esse torneranno placate nel loro alveo e ritornerà a splendere il sole. E se, alla fine, voi avrete perso ogni cosa, sarete ancora ricchi se non avrete perso la fede in Dio. Ma chi avrà dubitato della bontà e della giustizia di Dio sarà povero e miserabile anche se avrà salvato ogni sua cosa».

 
 


Mattarella prima dei funerali aveva visitato i territori colpiti e parlato brevemente con gli operatori della Croce Rossa Italiana soccorsi speciali giunti dal Piemonte e si è complimentato con loro per il lavoro che stanno svolgendo. «Vi ringrazio per quello che fate», ha detto. «È il nostro dovere, presidente», gli hanno risposto. Il presidente ha quindi proseguito verso il Centro Operativo di coordinamento della Protezione civile. «Non vi lasceremo soli», ha detto ai sopravvissuti.

Le inchieste. Oltre alla procura di Rieti, indagano sui crolli nel terremoto anche i magistrati marchigiani. La Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo di indagine sul terremoto che ha provocato vittime e crolli nel territorio, in particolare ad Arquata e Pescara del Tronto. Si tratta di un fascicolo a modello 45 (atti non costituenti reato), volto a consentire accertamenti legali, che il pm Umberto Monti ha affidato ai carabinieri del Comando provinciale di Ascoli, i quali consegneranno al più presto una prima relazione. Verifiche, dai progetti alle realizzazioni, verranno fatte sugli edifici collassati. Il primo incarico affidato ai Carabinieri è stata l'identificazione dei cadaveri e la geolocalizzazione del ritrovamento dei corpi, in base alla quale ricostruire eventuali responsabilità nella costruzione, ricostruzione o nel consolidamento sismico delle case. 

L'Anac. Il terremoto che ha colpito l'Italia centrale sarà il primo teatro sismico che vedrà impegnata l'Anac guidata da Raffaele Cantone nella fase della ricostruzione. Un modello tutto da studiare, perché non ha precedenti. Un primo versante di intervento sarà proiettato sul 'primà: i casi come la scuola di Amatrice o il campanile di Accumoli, che erano state ristrutturate, ma hanno ceduto. E qui l' Anac valuterà a breve di effettuare un'attività di vigilanza sulla correttezza delle procedure, ovviamente senza alcuna sovrapposizione con le indagini avviate della procura di Rieti, ma semmai coordinandosi con le attività dell'autorità giudiziaria. Un secondo versante è proiettato sul 'dopò e l'obiettivo è chiaro: evitare che gli appalti per rimettere in piedi Amatrice, Arquata, Accumoli e gli altri borghi distrutti non si trasformino in un'occasione di malaffare e tangenti a discapito della sicurezza.

È urgente in Italia mettere in sicurezza case ed edifici pubblici, «il danno può essere cambiato di un fattore enorme», così il presidente della Commissione Grandi Rischi Bertolucci. Warner Marzocchi dell'Ingv, ha avvertito: possibili altri terremoti per effetto domino. «Ma il dove e il quando questo possa avvenire è imprevedibile», ha aggiunto. Secondo alcuni esperti le tecniche giapponesi non sono adatte ai centri storici italiani. Le risorse cui attingere: verso i modelli Abruzzo ed Emilia, ovvero fondi Ue e schema Cassa Depositi e Prestiti. Sarà pronto in una settimana il by-pass del ponte di Amatrice.

Grasso. «Bisogna partire dalle risorse per poi passare alla programmazione, trovare le risorse e le soluzioni è il compito della politica, facendosi aiutare soprattutto dai chi conosce il territorio, i sindaci e le Regioni», ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la visita ad Amatrice. «Il compito della politica - ha aggiunto - è trovare le risorse e le soluzioni. Abbiamo un paese che è stato pronto all'emergenza e ha risposto immediatamente sia come forze dell'ordine che come solidarietà. Una gara di solidarietà: l'Italia è un paese che nel condividere qualcosa come la costruzione è disposto a sacrifici personali. Un segnale che la politica deve saper accogliere». Grasso si è poi detto disponibile a riaprire in anticipo il Senato per valutare eventuali provvedimenti «ad hoc» per le zone terremotate. «Avere appreso che qui c'era una scuola ristrutturata e un ospedale che non ha retto riempie di dolore insieme a un grumo di rabbia perché queste cose non dovrebbero succedere», ha osservato ancora il presidente del Senato.


 

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