Scontri a Bologna, il sindaco: «Non è antifascismo, ma sua negazione»

Scontri a Bologna, il sindaco: «Non è antifascismo, ma sua negazione»
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Domenica 19 Ottobre 2014, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 12:26

Diciannove fra poliziotti e carabinieri feriti ed una lunga scia di polemiche. Il giorno dopo la giornata di guerriglia urbana fra il corteo dei centri sociali e la forza dell'ordine, Bologna fa i conti con il suo sabato di scontri nelle vie del centro: prima in via Castiglione, quando il corteo voleva raggiungere la lettura del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, poi in via Garibaldi, quando ha provato ad entrare in contatto con il comizio di Forza Nuova. In entrambi i casi sono stati lanciati fumogeni e ordigni esplosivi ai quali polizia e carabinieri hanno risposto con cariche. I feriti sono sei carabinieri, prognosi tra 2 e 20 giorni, e 13 poliziotti, tra i 7 e i 12 per perforazione del timpano. Anche fra i manifestanti ci sono stati alcuni feriti e contusi. La scia di tensione della giornata di scontri sembra destinata a non fermarsi: domattina ci sarà il processo per direttissima di un manifestante fermato con l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. In contemporanea ci sarà un presidio organizzato dai centri sociali, e i nervi sono già molto tesi.

«La Procura farà come sempre, con celerità e fermezza, la sua parte - ha assicurato la procura attraverso il suo portavoce Valter Giovannini - Le bombe carta e le bottigliate contro i lavoratori in divisa non hanno mai risolto alcun problema.

Chi lanciando vernice e altro contro le forze dell'ordine voleva umiliarle non ha raggiunto il suo scopo. Perchè i volti dei carabinieri senza casco e con le divise imbrattate esprimono solo tanta dignità e compostezza».

Di aggressione hanno parlato anche i vari sindacati di polizia. La violenza è stata condannata anche dal sindaco di Bologna Virginio Merola. La manifestazione, che aveva fra i suoi bersagli il presidio di Forza Nuova, «non ha nulla a che fare con l'antifascismo - ha detto - e anzi, ne è la sua negazione: è in atto una grave deriva di sopraffazione e di violenza contro la quale occorre reagire con fermezza e senza indugi. Valuteremo le convenzioni in essere con le sigle che risulteranno essere state parte attiva negli scontri di ieri, perchè non può essere tollerato che il Comune abbia rapporti con associazioni che praticano violenza ed illegalità». Il timore è che gli scontri di ieri creino una tensione ancora più crescente in città, che possa far vivere nuove iniziative che sfociano in tafferugli.

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