Soccorsi, l’hotel chiese aiuto
un’ora prima della valanga

Soccorsi, l’hotel chiese aiuto un’ora prima della valanga
di Paolo Mastri
2 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Gennaio 2017, 08:22
La Provincia di Pescara alle 7,00 del 18 gennaio sapeva che Rigopiano era isolata, che un semplice spazzaneve non sarebbe potuto arrivare, e che per raggiungere la struttura sarebbe servita una turbina. L’informazione era arrivata da chi era sulle strade a pulire dalle 3 della notte. Queste informazioni sono nel fascicolo d’inchiesta condotta dalla Procura di Pescara per disastro e omicidio plurimo colposo.

«Se sono stati commessi errori saranno corretti. Se c’è altro si vedrà, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Ma nel merito non posso entrare, c’è un’indagine in corso ed è giusto avere rispetto per gli organi inquirenti». Il prefetto di Pescara Francesco Provolo pesa ogni sillaba, perché dietro l’eventualità di altro e più grave di un semplice errore, nell’attivazione dei soccorsi per la tragedia dell’Hotel Rigopiano, emerge con nettezza il profilo di una dirigente del suo ufficio. Secondo i carabinieri, che ieri l’hanno identificata, la voce che al telefono respinge in modo sbrigativo la richiesta di soccorso di Quintino Marcella, «uno scherzo», «una bufala», non è quella di un impiegato di basso rango; a parlare è una professionista attrezzata per gestire un’emergenza come quella rappresentata, alle 18,20 di mercoledì scorso, dall’amico del sopravvissuto Giampiero Parete. E invece la risposta data a Marcella, che parla di un albergo crollato, con bambini e tanta gente sotto, è agghiacciante: «Ancora questa storia? Abbiamo verificato, abbiamo sentito l’albergo, la notizia è stata smentita». È il primo punto di svolta dell’inchiesta e porta dritti al cuore della macchina dei soccorsi, la sala operativa della Protezione civile attivata dalla Prefettura di Pescara. 
 

Ne è perfettamente consapevole il prefetto Francesco Provolo, che dice: «Oltre alla telefonata in questione, sulla quale per correttezza non faccio commenti a indagine in corso, quel pomeriggio altre segnalazioni sul crollo di un albergo a Rigopiano sono state rimbalzate alla nostra sala operativa dal 118, e lo ricordo distintamente, e da altri centralini del soccorso pubblico, come ho potuto appurare in seguito. L’intervento, insomma, si è attivato rapidamente». Un’affermazione coerente con la risposta ottenuta, alle 19,45, dall’ispettore del 113 che, dopo l’ennesima telefonata di Marcella, ha personalmente contattato la Prefettura: «Siamo già operativi».

Continua a leggere sul Mattino Digital
© RIPRODUZIONE RISERVATA