Edoardo continua a chiedere dei genitori, gli psicologi consigliano di non fargli ricordare le 48 ore trascorse nella trappola di neve. Poi ecco nel pomeriggio di ieri la conferma a quanto molti temevano (nessuno per ora lo dirà ad Edoardo): la mamma, Nadia Acconciamessa, 48 anni, è morta, il suo cadavere è stato recuperato. E in tardissima serata, poco prima di mezzanotte, la triste conferma: identificato uno dei cadaveri recuperati, è quello del papà Sebastiano Di Carlo, coetaneo. La famiglia, proprietaria di un ristorante, è di Loreto Aprutino, paese a poche decine di chilometri dall'hotel. Per tutto il giorno, a Pescara, una quindicina di ragazzi è stata vicina e quasi ha fatto da scudo a Riccardo e Piergiovanni, che allo stesso tempo devono sostenere il fratellino ricoverato e piangere la morte della madre e quella del papà.
C'è un altro bambino che sta aspettando i genitori: è Samuel Di Michelangelo, 7 anni. Anche lui è tra i piccoli che si erano rifugiati nella sala biliardi e salvati giovedì pomeriggio. I genitori compaiono ancora nella lista dei dispersi: sono Domenico, 40 anni, poliziotto di Osimo, e Marina Serraiocco, 36 anni, titolare di un negozio. Lui, pochi minuti dopo il salvataggio, ha detto «mamma e papà erano con me», ma forse era solo. Familiari e medici provano a distrarlo, parlano di sport, Samuel è un grande tifoso della Juventus. Il bimbo mangia hamburger con ketchup e gioca con le figurine, ma chiede sempre dei genitori. Le giornate sulla neve nel resort sul Gran Sasso erano un regalo per Samuel che ha compiuto gli anni il 12 gennaio. «I bambini hanno superato l'ipotermia, ma sono psicologicamente provati», spiegano all'ospedale di Pescara. Ma la parte più difficile deve ancora arrivare, quella in cui sarà impossibile rinviare le risposte alle domande.
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