A capire che qualcosa non andava è stata per prima la nonna materna che non riusciva a spiegarsi alcuni comportamenti della piccola. È infatti stata proprio la donna, appena avuto qualcosa di più di un sospetto grazie alle poche parole carpite alla bambina, a rivolgersi alla polizia. Secondo quanto precisato dal procuratore capo Raffaella Capasso, del carabiniere arrestato «non vengono indicate le generalità a tutela della minore e a salvaguardia dell'anonimato della stessa».
Al militare la Procura ha contestato il reato di violenza sessuale aggravata. Il carabiniere indagato, in un primo momento, era stato oggetto solo della misura di divieto di dimora nel proprio comune di residenza e di divieto di avvicinamento alla bimba. Poi però è emerso, ha spiegato il procuratore Capasso, che il militare aveva violato queste misure cautelari. Così la Procura ha chiesto «la più gravosa misura della custodia cautelare in carcere, unica idonea a salvaguardare le comprovate esigenze cautelari».
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