Il decesso risale al 23 luglio del 2013. Il giovane era morto durante la fase dell'anestesia. Doveva essere sottoposto a un intervento di pneumotorace. L'imputato, che è in servizio all'ospedale di Manerbio (Brescia), quel giorno lavorava a Cremona grazie ad una convenzione tra i due ospedali per coprire i turni.
La manovra di intubazione era stata corretta. Secondo la ricostruzione dei periti del giudice, però, nella fase dello spezzamento, cioè quando Riccardo era stato girato sul fianco destro, sarebbe stato commesso un errore, costato la vita al ventenne. I medici avevano tentato di rianimare il paziente per 4 ore, inutilmente. L'avvocato di parte civile, Jolanda Tasca, parla di «errore non scusabile dell'anestesista». Il giudice si è preso novanta giorni per depositare le motivazioni della sentenza.
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