Benevento, concussione all'Asl, De Girolamo a processo. La parlamentare: «Ora potrò difendermi»

Benevento, concussione all'Asl, De Girolamo a processo. La parlamentare: «Ora potrò difendermi»
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Lunedì 12 Settembre 2016, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 15:15
La parlamenentare di Forza Italia Nunzia De Girolamo è stata rinviata a giudizio nell'ambito di un'inchiesta sull'Asl di Benevento. Lo ha deciso il gup Roberto Melone. La richiesta di processo nei suoi confronti era stata formulata dal Procuratore di Benevento Giovanni Conzo e dal sostituto Nicoletta Giammarino sulla scorta delle indagini della Guardia di Finanza. L'inizio deI dibattimento è stato fissato per il 3 novembre prossimo.
Con la parlamentare a giudizio anche  Felice Pisapia, ex direttore amministrativo dell'Asl, Michele Rossi, Gelsomino Ventucci, all'epoca direttore generale e sanitario dell'Azienda, Arnaldo Falato, ex responsabile budgeting dell'Asl, Giacomo Papa e Luigi Barone, collaboratori della De Girolamo, e il sindaco di Airola Michele Napoletano.
Le accuse vanno a vario titolo dall'associazione per delinquere, alla concussione e all'utilità per ottenere il voto elettorale.
Alla base dell'inchiesta le intercettazioni di Pisapia che aveva captato con un registratore le conversazioni, a casa del padre della De Girolamo, considerate un condizionamento dell'attività di gestione all'Asl di Benevento.

LE REAZIONI
«Sono stata rinviata a giudizio per l'ormai famosa e incredibile vicenda dell'Asl di Benevento.
Mi aspettavo questo provvedimento anche perché l'udienza preliminare lascia poco margine decisionale al Gup» fa sapere Nunzia De Girolamo, parlamentare di Forza Italia, commentando gli sviluppi dell'inchiesta sulla gestione della Asl di Benevento. «La riforma della giustizia è urgente nel nostro Paese - aggiunge la parlamentare sannita - e ad esempio dovremmo rafforzare i poteri decisori del giudice dell'udienza preliminare. In ogni caso, seppur delusa e amareggiata da due anni di continue sofferenze e attese, finalmente potrò difendermi nel processo e non dal processo o dai giornali». «Spero soltanto di trovare in questo mio cammino un giudice giusto e senza pregiudizi, che legga a fondo le carte e provi a distinguere le persone perbene dalle disoneste, le parole dette a caso dalle azioni concrete, che sappia rinunciare alla propria tesi accusatoria e precostituita di fronte alla evidente realtà» aggiunge la parlamentare sannita



 
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