Terremoto Amatrice, 120 romani indagati: residenze false per incassare i contributi

Terremoto Amatrice, 120 romani indagati: residenze false per incassare i contributi
di Valentina Errante
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Martedì 26 Settembre 2017, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 16:07

ROMA Quei cambi di residenza a ridosso del terremoto sono sembrati subito sospetti. La posta in gioco non era altissima ma, evidentemente, faceva gola: fino a 900 euro al mese, stanziati dalla Protezione civile per le famiglie che, con la casa ridotta in briciole o pericolante dal sisma che lo scorso anno ha devastato il centro Italia, si erano viste costrette a trovare una sistemazione alternativa. E così, in tanti hanno pensato di approfittarne per lucrare sulla tragedia. Sono circa 120 a rischiare il processo.

Adesso il procuratore di Rieti Giuseppe Saieva si accinge a chiudere le indagini con le ipotesi di truffa e falso, alcuni avrebbero deciso di cambiare residenza dopo il sisma, altri, all'anagrafe abitanti ad Amatrice o Accumoli, ma in effetti domiciliati nella Capitale, avrebbero omesso di dichiarare che l'effettiva abitazione non era quella ridotta in polvere, che non erano sfollati e quindi non avrebbero avuto diritto al contributo dello Stato. Tra gli indagati c'è anche chi, intanto, ha deciso di restituire i soldi già incassati, sperando di alleggerire la propria posizione, ma il falso e la truffa, per la giustizia, sono già stati commessi.

IL CONTRIBUTO
L'acronimo è Cas, ossia contributo di autonoma sistemazione. In base all'ordinanza della protezione civile del settembre 2016, spetta ai sindaci dei comuni colpiti l'erogazione delle somme destinate alle famiglie vittime del sisma. I nuclei familiari composti da una persona percepiscono 400 euro, quelli composti da due, ne ottengono 500, 700 spettano alle famiglie composte da tre persone, 800 euro ai nuclei di quattro e 900 euro quelli composti da cinque o più unità. È possibile, però, disporre di ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, in caso di soggetti con handicap o con un'invalidità invalidità non inferiore al 67 per cento. Oppure in presenza di anziani o persone con più di 65 anni. La somma aggiuntiva di 200 euro prevista per la persona ultra sessantacinquenne è cumulabile con ulteriori 200 euro nel caso in cui la stessa persona sia anche invalida.

LE INDAGINI
Nei piccoli comuni ci si conosce tutti e si sa anche chi sono i villeggianti. Era così ad Amatrice e Accumoli, dove in estate, quando sono arrivate le scosse, la popolazione si era moltiplicata. Ad Accumoli si è detto subito che dei 2500 sfollati, oltre 2000 erano in vacanza. Cifre che non coincidevano affatto con le richieste di contributi, riservate a chi fosse rimasto senza casa e dovesse provvedere a una sistemazione immediata, in attesa di tornare nella propria abitazione, messa in sicurezza, o in un alloggio della protezione civile.

L'enorme numero di domande per ottenere i soldi è sembrata sproporzionata rispetto agli effettivi residenti. I controlli, affidati ai sindaci, sono scattati immediatamente. L'aumento improvviso di cambi di residenza ha fatto crescere i sospetti e così è stata interessata la procura. Il capo dei pm, Giuseppe Saieva, ha svolto tutti gli accertamenti, verificato chi, residente ad Amatrice o Accumoli, avesse un effettivo domicilio a Roma e chi, invece avesse deciso di cambiar casa, proprio a ridosso delle scosse per rientrare tra gli aventi diritto. Alla fine gli indagati, per i quali stanno per chiudersi le indagini sono circa 120, alcuni hanno deciso di restituire i soldi già incassati sperando di non finire a processo.

LE ALTRE INDAGINI
Intanto la procura ha già chiuso le inchieste per i crolli delle case dell'Ater (istituto case popolari) ad Amatrice e per del campanile di Accumoli, gli inagati sono in tutto dodici. Molti, però, ex amministratori e tecnici hanno più di ottant'anni.

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