Incontro Grillo-Conte, cosa cambia dentro il M5S e con il Pd

La «terza via» pentastellata assomiglia a un ritorno alle origini. Dal Mes ai diritti civili, tutte le possibili differenze con i dem di Elly Schlein

Incontro Grillo-Conte, cosa cambia dentro il M5S e con il Pd
di Riccardo Palmi
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Venerdì 22 Settembre 2023, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 16:50

Un paio d'ore: tanto è durato l'incontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte all'hotel Forum di Roma. Entrambi poi sono filati via senza fermarsi con i giornalisti. Il garante del M5s segna così un altro ritorno sulla scena: ieri l'incontro con Virginia Raggi e Roberto Fico, oggi con l'ex premier. 

La «terza via»

La due giorni di incontri del fondatore del M5s coincide con un cambio di passo dei pentastellati, iniziato sul tema dei migranti e con un richiamo di Conte a una «terza via» che non sia, semplificando, né la linea dura di destra né l'accoglienza di sinistra. In cosa si concretizzi però non è chiarissimo: di certo, nessun riferimento al socialismo riformista di Tony Blair. Da Lampedusa, Conte ha dichiarato che «una soluzione potrebbe essere realizzare dei presidi, gestiti dall'Ue, con l'accordo dei paesi di origine e transito che ci ospitano, per poter processare le domande in loco per chi ha diritto alla protezione internazionale». Se questa «terza via» sia destinata a emergere anche su altri punti, si vedrà: la campagna elettorale per le elezioni europee d'altronde è iniziata, e con il proporzionale non c'è coalizione che tenga (come si vede anche nel centrodestra). Ogni partito tende ad accentuare le proprie caratteristiche per marcare una differenza con gli altri. Nel caso di specie, c'è la volontà di non "appiattirsi" agli occhi dell'opinione pubblica sui temi di sinistra, sui quali il Pd di Elly Schlein, al netto delle resistenze interne dell'ala riformista, sta provando a spingere.

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Cosa accadrà

Lo stesso Grillo - con il suo linguaggio mai troppo esplicito - ha espresso al Foglio le sue riserve sul campo largo: «Non ci sono campi se non hai un po’ di immaginazione. Il campo è aperto a chiunque con un po’ di immaginazione. Le alleanze le abbiamo fatte, destra e sinistra, e siamo stati pugnalati alla schiena o sono successe altre cose». Il fondatore del M5s è sembrato freddo anche su Elly Schlein («è una persona colta, poi non mi lascia un granché di strascico»). Peraltro, se su alcuni temi (come salario minimo e sanità pubblica) l'asse col Pd sembra solido, su altri le divergenze sono destinate a esplodere: il Mes è uno di questi. Così come la discussione sulla «revisione della governance economica dell'Unione europea e delle relative politiche di bilancio» lanciata dal M5s alla Camera per settimana prossima.

E ancora, Schlein ha parlato della depenalizzazione delle droghe leggere come di una «misura necessaria». Su questo, come sui temi dei diritti civili (utero in affitto in primis, ma non solo) l'impressione è che più la segretaria dem premerà l'acceleratore, più Conte - magari senza posizioni troppo esplicite - inizierà con i distinguo. 

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