Incidenti stradali, è allarme smartphone

Incidenti stradali, è allarme smartphone
di Antonio Galdo
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Domenica 28 Agosto 2016, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:06
Non è la solita onda lunga del pensiero contrario al progresso e alla modernità, ma sullo smartphone, un oggetto sempre più sofisticato, più utile e più assimilabile a un prodotto di massa, si sta rovesciando una sorta di sos generale. Dal titolo, tanto per stare nel tema, Modalità d’uso (o abuso). Un primo campanello d’allarme, molto preoccupante e con relative contromisure, arriva dall’aumento esponenziale degli incidenti che riguardano pedoni e automobilisti incollati, come se fossero ipnotizzati, con gli occhi fissi sul display.

In Austria, il Comitato per la sicurezza stradale ha calcolato che il 30 per cento delle persone che attraversano la strada lo fanno in modo distratto, e quindi rischioso. Il motivo? Innanzitutto l’abitudine, in questo caso davvero perversa, di smanettare con lo smartphone, assecondandone tutte le seduzioni, compresa la febbre collettiva per l’ultimo gioco del magico apparecchio, ovvero Pokemon Go. 

 

A LEZIONE
Da qui la decisione di contrastare l’ossessiva compulsione incorporata negli smarthone, con corsi di educazione civica, nelle scuole ma perfino nei condomini attraverso la rete delle associazioni, dedicati proprio all’insegnamento dei modi corretti per attraversare la strada e camminare sui marciapiedi, escludendo in quei momenti innanzitutto la distrazione del display. D’altra parte, a proposito di modi corretti di utilizzo dello smartphone, il sito Non sprecare ne indica almeno dieci, a cominciare dall’evitare la sua presenza sulla tavola, durante i pasti: ricorda l’uso volgare delle pistole nel Far West e con i suoi suoni, rumori e lampeggiamenti uccide la conversazione e lo stesso piacere di stare insieme. 

I NUMERI
In Italia a lanciare un sos di imbarazzante attualità c’è la voce, per il momento isolata, della Polizia stradale, che prova a farci ragionare con i numeri. Spaventosi. Nei primi sei mesi del 2016 gli incidenti stradali che hanno coinvolto ragazzi under 30 sono aumentati, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 27 per cento: più di un terzo avvengono per colpa dell’uso-abuso dello smartphone durante la guida. D’altra parte mandare un semplice sms quando si è al volante, significa autocondannarsi a un black out di 10 secondi e alla perdita di vista di 300 metri di strada: una vera anticamera dello scontro, potenzialmente mortale. E se gli austriaci, come da tradizione, puntano sull’educazione civica, noi italiani, di fronte al lancio di un sos smartphone, giochiamo la solita carta del futurismo didattico, un misto di ignoranza e demagogia tecnologica. Così il sottosegretario all’Istruzione, il pirotecnico siciliano Davide Faraone, invece di porsi il problema su come diffondere una corretta cultura di modalità d’uso dei cellulari nelle varie declinazioni, pensa bene di fare dichiarazioni a tutto campo per chiedere (a se stesso?) l’eliminazione del divieto dell’uso degli smartphone nelle aule scolastiche. 

Un secondo campanello d’allarme suona, sempre sul versante della salute, dalla quantità di studi scientifici che stanno uscendo dalle migliori università americane per convincere i consumatori a ridurre l’uso compulsivo, specie da parte degli adolescenti, degli smartphone. L’ultima ricerca punta il dito contro l’accensione dell’apparecchio appena svegli (eccesso condiviso dal 70 per cento degli utenti): controllare messaggi, mail, video e foto prima o durante la colazione, significa caricare il cervello di informazioni “innaturali” in questa fase della giornata. E pagare pegno in termini di stress, affaticamento, perdita di concentrazione. Sempre in America, all’interno del National Toxicology Program, coordinato dal Dipartimento della Sanità, si è appena scoperto che l’esposizione eccessiva alle radio frequenze degli smartphone aumenta il rischio cancro al cervello, generalmente benigno, nei topi. Entro la fine del 2017, la ricerca firmata NTP e finanziata con un assegno di 25 milioni di dollari, sarà completata con i dati che non riguarderanno i ratti ma gli uomini e le donne, e tutti danno per scontate nuove linee guida, firmate dalla Sanità americana, sulla prevenzione relativa alle Modalità d’uso degli smartphone.

LE VENDITE
Intanto, anche negli Stati Uniti i singoli stati stanno investendo soldi per campagne anti eccessi dell’uso di smartphone, tipo quelle portate avanti, per anni, sul fumo o, da qualche mese, sulla deleteria abbondanza di zuccheri nell’alimentazione e nelle bevande. 

Il lancio di un sos globale sugli smartphone (in Germania e in Svizzera è previsto il sequestro dell’apparecchio in caso di un suo uso inappropriato in auto o in bicicletta), non intralcia la crescita esponenziale delle vendite di questo prodotto, da sempre indifferente alla stagnazione dei consumi. Nel 2015 sono stati venduti 1,3 miliardi di smartphone, con un aumento del 10,3% rispetto all’anno precedente, e le previsioni descrivono un altro più 9% per il 2016, con un duello tra Samsung (324 milioni di pezzi venduti), Apple (227 milioni), produttori cinesi (che avanzano nella fascia bassa del mercato) e new entry del calibro di Google.
 
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