Da L’Aquila alle periferie romane: ecco i 33 grandi progetti sbloccati

Da L’Aquila alle periferie romane: ecco i 33 grandi progetti sbloccati
di Laura Larcan
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Martedì 3 Maggio 2016, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 08:34

 Da L’Aquila alla Maddalena, c’è l’ambizione di risolvere la cultura incompiuta d’Italia, di affrontare gli spettri di «progetti a lungo sognati e tenuti nei cassetti», per dirla col ministro Dario Franceschini. C’è un malcelato spirito di rivalsa nei 33 interventi distribuiti in tredici regioni all’interno del piano scritto dal Mibact grazie al miliardo di euro sbloccato dal Cipe. Risorse disponibili subito? «Già deliberate e già tutte operative secondo criteri di cassa e di impegno», garantisce il ministro insieme a procedure in piena trasparenza. A cinque giorni dalla manifestazione degli addetti ai lavori per denunciare l’Emergenza Cultura, Franceschini sceglie di rilanciare l’impegno per il patrimonio. Doveroso partire dai cantieri irrisolti di gioielli terremotati. A L’Aquila arriveranno 30 milioni per il completamento del restauro delle mura cittadine, del Duomo e di S. Maria a Paganica, mentre altri 70 saranno impegnati per il Ducato Estense.

CAMPI FLEGREI E CASERTA I grandi progetti confermano il loro tesoretto. Nuove risorse fioccheranno per Pompei (40 mln), per Brera (40 milioni, «che sposterà una parte dell'Accademia nella Caserma Mascheroni»), fino agli Uffizi (40 mln che «in 4-5 anni completeranno l’ampliamento dell’ala verso Palazzo Vecchio», annuncia il direttore Eike Schmidt) e all’Auditorium di Firenze (60 mln). I musei top, con gestione autonoma, si arricchiscono. La Reggia di Caserta (40 mln), Paestum (20 mln per ristrutturare anche l'ex opificio della Cirio), il napoletano Capodimonte (30 mln) e l’Archeologico (20), fino alle new entry nella gestione autonoma del Parco archeologico dei Campi Flegrei (25 mln) e di Ercolano (10 mln) forte del sostegno illuminato della Fondazione Packard. E sembrano più chiari i tempi della nomina dei nuovi direttori di musei top: la pubblicazione del bando internazionale è in dirittura d’arrivo entro maggio. Intanto ieri è stata confermata la nomina di Caterina Bon Valsassina alla direzione generale per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

 

IL MUSEO NAZIONALE ROMANO E a breve sarà annunciato l’atteso direttore del polo archeologico del Museo Nazionale Romano (spacchettato dalla Soprintendenza): in pole position Francesco Scoppola. Per rimanere a Roma, arrivano 9 milioni per Palazzo Barberini e 15 per resuscitare la famosa Ala Cosenza della Galleria d'Arte Moderna, ampliamento avviato negli anni '60 poi lasciato a marcire nell’oblio. Ma Roma conquista la palma d’oro, forse, per i progetti più arditi con il recupero di un monumento di archeologia industriale in periferia: 40 milioni, infatti, sono dedicati all’ex caserma militare Cerimant di Tor Sapienza sulla via Prenestina, ceduta nel 2012 al Mibact (sette padiglioni lunghi 700 metri e alti 45 figli della scuola di Nervi).

L’EX CASERMA  Sulla carta il progetto è coraggioso oltre che inedito, ispirato allo Spazio 104 di Parigi, ex obitorio riconvertito all’insegna dell’arte. «L’idea è di farne un antimuseo, un contenitore di creatività, che possa collaborare anche con l’Opera e il Teatro di Roma», dice Franceschini. Cinque anni di lavori di riqualificazione massiccia per una conclusione prevista per il 2020. Traguardi impegnativi coinvolgono poi il restauro della Cittadella di Alessandria («25 milioni che non potranno bastare, ma sono un inizio»), il recupero dell’ Convento nell’isola di San Nicola alle Tremiti (20 mln per un «luogo di residenza e di attività»), la riqualificazione del Porto Vecchio di Trieste (50 mln), e l’Ex carcere borbonico di S. Stefano a Ventotene (70 mln), il recupero alla Maddalena degli spazi dell'ex Arsenale (15 mln) simbolo degli sprechi del G8, e a Genova il waterfront di Renzo Piano con 15 milioni. Dal nord al sud, Venezia incassa 8 milioni per il Museo d’Arte orientale, Ferrara conquista 25 milioni per completare il Museo della Shoah, Bologna ottiene 10 milioni per le chiese del centro storico, Bari 5 milioni per la cittadella della cultura. Perugia vanta 5 milioni per la Galleria nazionale dell'Umbria, Mantova ne prende 12 per Palazzo Ducale, Genova se ne accaparra 6 per Palazzo Reale, Torino altri 15 per le Cavallerizze e i Musei Reali.

LA REGINA VIARUM E nell’anno del Giubileo, la valorizzazione dei cammini ha la sua parte. La Via Francigena con 20 milioni e 20 per l’Appia Antica da Roma a Brindisi, che certo non tiene conto del piano di rilancio da 22 milioni dell’Appia romana urbana firmato dalla Soprintendenza archeologica di Roma. A tutto questo si aggiungono 170 milioni per il turismo. 

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