Collegi elettorali, si cambia: Rignano va con Firenze, FI e M5S contro i cambiamenti

Collegi elettorali, si cambia: Rignano va con Firenze, FI e M5S contro i cambiamenti
di Alberto Gentili
4 Minuti di Lettura
Martedì 5 Dicembre 2017, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 00:11

A largo del Nazareno garantiscono: «Matteo Renzi non c’entra, il segretario si candiderà quasi sicuramente a Firenze». Assicurano: «Ogni proposta sarà fatta in base al buonsenso e per rendere più omogenei i collegi elettorali. Non c’è alcun tornaconto di partito». Ma è bastato che Emanuele Fiano, relatore dem in commissione Affari costituzionali della Camera, adombrasse la possibilità di «leggeri aggiustamenti» alla mappatura elettorale disegnata dall’Istat e, voilà, Forza Italia e Cinquestelle sono saliti sulle barricate. Anche e soprattutto perché il Pd proporrà, tra le altre correzioni, di riportare Rignano Valdarno (il comune natale di Renzi) con Empoli, strappandolo a Livorno dove invece l’ha spostato l’Istituto di statistica.

Giorgio Alleva, presidente dell’Istat ascoltato in Commissione, ha difeso ieri il suo lavoro. Ha detto di aver «operato in un’ottica conservativa, la più neutrale». Ha spiegato: «Abbiamo voluto garantire la congruenza dei bacini elettorali rispetto ai previgenti collegi del ‘93 e alle nuove geografie elettorali». Ha aggiunto: «Ove possibile sono stati confermati i collegi uninominali del Senato del ‘93», quando entrò in vigore il Mattarellum. «In caso di mancato rispetto delle soglie demografiche sono stati fatti interventi minimi», spostando singoli Comuni o tenendo conto di «omogeneità economico-sociali e storico-culturali». Il tutto «rispettando l’omogeneità territoriale e la continuità».

APPLAUSI PER ALLEVA
Il presidente della Commissione, Andrea Mazziotti di Celso, si è detto «soddisfatto». Ha parlato di «relazione completa ed esaustiva». Anche Forza Italia, con Gregorio Fontana, è corsa ad applaudire: «Lavoro rigoroso e completo. Se il Pd prova a modificare l’assetto proposto dall’Istat sarebbe gravissimo». Altolà condiviso dai cinquestelle Danilo Toninelli e Vito Crimi: «Non siederemo al tavolo della spartizione del territorio. I partiti vogliono peggiorare la situazione per avere una poltrona in più. Uno spettacolo indegno quanto il Rosatellum». Mdp e Sinistra italiana avrebbero invece avanzato alcune richieste di modifica.

Fiano, che questa sera presenterà in Commissione la sua proposta di modifica (il voto è previsto per domani), non si è lasciato impressionare. Anche perché il relatore, al pari di Renzi e del sottosegretario Maria Elena Boschi, è convinto che qualche piccolo errore l’Istat l’abbia compiuto. E tra questi c’è, appunto, Rignano e Figline Valdarno spostate nel collegio plurinominale di Livorno. E c’è Civitavecchia, che è nella città metropolitana di Roma, finita con Viterbo. «Gli interventi della commissione presieduta da Alleva», ha scritto la Boschi qualche giorno fa in una relazione, «hanno alla base uno spiccato carattere valutativo nel cui ambito sarebbe stata possibile una diversa considerazione (...). Potrebbe essere dunque considerata la possibilità di valutare leggeri aggiustamenti in modo da far coincidere la determinazione dei nuovi collegi con le realtà amministrative attualmente vigenti».

C’è da dire che proprio la Boschi avrebbe preferito procedere alle correzioni prima di mandare, per il parere consultivo e non vincolante, la proposta dell’Istat alle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Stoppata però dal ministro dell’Interno Marco Minniti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si è limitata a presentare la relazione auspicando i «leggeri aggiustamenti». Quelli che Fiano dovrebbe far propri oggi sulla base del «principio di coerenza». E che il governo ha già detto di essere pronto a ratificare, correggendo il decreto, «in quanto valutati e approvati dal Parlamento».

IL PD E IL BUONSENSO
Per il Nazareno è «strumentale» e «pretestuosa» l’alzata di scudi di Forza Italia e Cinquestelle per le modifiche ai collegi culla del “Giglio magico”: «Qui non è in gioco l’interesse personale di nessuno, si lavora solo in base al buonsenso. E’ assurdo, come ha proposto l’Istat, che Empoli e dunque Rignano e Figline Valdarno finiscano con Livorno: si tratta di realtà territoriali, sociali, economiche e politiche estremamente disomogenee. Per questo chiediamo di riportare Empoli, e dunque Rignano, Figline e il Chianti fiorentino, con la loro città metropolitana che è Firenze». Segue ulteriore precisazione: «Se si fosse voluto fare un collegio a immagine e somiglianza di Renzi, Rignano sarebbe dovuta andare con Pontassieve nel collegio del Mugello. Ma, per evitare polemiche, nessuno avanza questa proposta». Difficile che basterà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA