Affitti, dal centro a San Pietro ecco i negozi fantasma: via all’inchiesta dei vigili

Affitti, dal centro a San Pietro ecco i negozi fantasma: via all’inchiesta dei vigili
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 14 Febbraio 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 08:11

Scatta l’inchiesta della Polizia locale sui civici fantasma di Affittopoli. Lo staff del commissario Tronca ha incaricato il comandante dei vigili, Raffaele Clemente, di indagare sugli immobili comunali affittati ai privati e “scomparsi”, perché inglobati in altri locali confinanti, senza nessuna autorizzazione, oppure perché ormai privi di un qualsiasi contrassegno accanto all’ingresso. A far partire gli accertamenti è stato l’articolo del Messaggero di venerdì scorso, che ha raccontato come un negozio di proprietà del Comune in via dei Rutoli 13, nel cuore di San Lorenzo, fosse stato incorporato nei locali adiacenti, un moderno open space che viene affittato a una società di servizi. Quel locale, su cui il Campidoglio in teoria dovrebbe chiedere un affitto di 92 euro, resta “in vita” solo nelle carte del Dipartimento Patrimonio. Nella realtà non esiste: l’affaccio sulla strada del civico 13, l’unico di proprietà pubblica, infatti è stato murato. E così, nella via, dal numero 11 si passa direttamente al 15. «Prima c’era una falegnameria - racconta Luigi Patrizi, meccanico che lavora nello stesso stabile - Poi tanti anni fa hanno buttato giù un muro e hanno fatto dei lavori, diciamo aumma aumma. Tanto fanno tutti così».
 
ZONA VATICANO
Ma il caso di via dei Rutoli non è isolato. Da Trastevere all’area di San Pietro, sono decine i locali comunali che ormai esistono solo negli archivi dell’amministrazione. Anche per questo lo staff del commissario ha deciso di attivare la Polizia locale per avere una prima ricognizione sull’entità del fenomeno.

Al civico 176 di via delle Fornaci, a due passi dalla stazione San Pietro e dal colonnato, il Comune è proprietario di un locale che viene affittato a 50,94 euro al mese. Lo spazio fa parte della lista degli 864 immobili che il Campidoglio dà in concessione ad associazioni e organizzazioni benefiche. Qui però, a leggere gli elenchi di Rete Imprese, è ospitata una fonderia. Il posto però non è facile da trovare, dato che accanto al cancello non c’è più nessun numero civico. Vedendo oltre la grata però ecco che si scorgono lamine e altri materiali in metallo accatastati.

TRASTEVERE
Anche in via degli Orti d’Alibert, dietro la Passeggiata del Gianicolo, il civico 30, l’unico di proprietà del Comune, sembra scomparso. Si passa infatti dal 28 al 29, dove ha sede il circolo ricreativo Finizio. Poi segue un 29A e rispunta, a sorpresa, un altro 29. Il locale, accatastato come «fabbricato», oggi ospita l’attività di un idraulico. Sul portoncino , dove si legge l’invito a non parcheggiare («uscita moto»), c’è anche il numero di telefono del tubista. Andando avanti, i numeri proseguono. Ma del 30, nessuna traccia. E dire che, secondo l’ultimo censimento del Patrimonio capitolino (metà 2015), qui dovrebbe esserci un immobile che dovrebbe fruttare alle casse del Campidoglio 562 euro.

Dietro al Circo Massimo, a un chilometro e mezzo dal Colosseo, in via Lucio Fabio Cilone, sembra invece sparito il civico 36. Il numero corrisponde a un immobile che risulta accatastato come fabbricato. Per questo spazio il Campidoglio prevede un canone mensile di 258 euro. Peccato però che anche qui la numerazione sembrerebbe interrompersi.

PARIOLI
Altre verifiche, nelle prossime settimane, riguarderanno gli immobili del Comune che negli elenchi del Dipartimento risultano «Snc», senza numero civico. Da via Tiburtina a via di Ponte Salario, in zona Parioli, sono diverse decine i locali e gli alloggi comunali privi di numerazione. Quindi più difficili da individuare durante i controlli. Per non parlare dello sterminato elenco delle proprietà accatastate come «aree o suolo»: da viale del Circuito, in zona Castel Fusano, a viale Giustiniano Imperatore, all’Ostiense, da via della Stazione Ottavia fino ad Acilia, dove un terreno viene affittato per 33 centesimi al mese.

lorenzo.decicco@ilmessaggero.it

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