“Apri gli Occhi”, al via le visite gratuite di prevenzione contro la secchezza oculare

Dal 6 al 19 maggio arriva a Roma la campagna di prevenzione contro la malattia dell’occhio secco promossa da Alcon Italia

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con AIM COMMUNICATION SRL

Si manifesta come un fastidio, una sorta di formicolio o prurito, un bruciore o addirittura la sensazione della presenza di un corpo estraneo negli occhi, a volte accompagnato anche da un’eccessiva sensibilità alla luce: è la malattia dell’occhio secco, patologia che può avere diverse cause e che, se non trattata al meglio, può peggiorare sensibilmente, al punto da diventare un problema serio, in grado di condizionare sensibilmente la qualità della vita di una persona.

La prevenzione, come capita quasi sempre quando si parla di salute, può essere decisiva, anche perché questa problematica viene ancora troppo spesso sottovalutata. Ecco perché Alcon Italia ha organizzato dal 6 al 19 maggio “Apri gli Occhi”, campagna che mira a informare e a sensibilizzare gli italiani riguardo la secchezza oculare.

“Apri gli Occhi”: aumentare la consapevolezza sulla secchezza oculare
Il progetto “Apri gli Occhi” prevede consulenze specialistiche gratuite in 18 centri specializzati distribuiti tra Lombardia, Lazio e Campania. L’obiettivo di Alcon Italia, supportato nell’organizzazione della campagna da Sintesi Education, è quello di indurre le persone ad acquisire la corretta consapevolezza circa la malattia dell’occhio secco e di comprendere l’importanza di rivolgersi a un centro specializzato per poter ottenere una diagnosi corretta, prima che il problema possa aggravarsi.

Quella della secchezza oculare è, infatti, una patologia molto comune. Basti pensare che in Italia ne soffrono ben 13 milioni di persone – un milione di queste residenti nel Lazio – ma 7 milioni, quindi più della metà, non ne riconoscono i sintomi e non si sottopongono a controlli. Si stima inoltre che oltre il 50% della popolazione adulta conviva con problematiche correlabili proprio alla secchezza oculare.

Malattia dell’occhio secco: cause e fattori di rischio
La malattia dell’occhio secco è dovuta a una progressiva diminuzione della produzione di lacrime o da un aumento della loro evaporazione. Le cause sono molteplici, alcune legate alle caratteristiche proprie del paziente, altre al suo stile di vita o all’ambiente in cui vive. La problematica colpisce maggiormente le donne (soprattutto nel periodo della menopausa e della post-menopausa) e le persone anziane, ma è estremamente diffusa anche tra chi soffre di disfunzioni metaboliche e ormonali o malattie autoimmuni, o è chiamato a sottoporsi a terapie farmacologiche che necessitano l’assunzione di antidepressivi, antipertensivi e antistaminici.

Ma questa patologia ha a che fare anche con l’ambiente che ci circonda, manifestandosi più facilmente nelle aree a elevato inquinamento, o tra le persone che sono abituate a portare le lenti a contatto o a trascorrere molte ore davanti a uno schermo.

I rischi nel sottovalutare la secchezza oculare
In queste condizioni, il film lacrimale si riduce o evapora più rapidamente del normale, arrecando fastidio e, nei casi più gravi, compromettendo la qualità della vita del paziente. Sottovalutare questa malattia è un grave errore, perché la riduzione del liquido lacrimale può comportare una vista offuscata, ma anche peggiorare fino a causare un dolore cronico dell’occhio. Riuscire a diagnosticare tempestivamente la malattia e avviare una terapia specifica può fare, dunque, una enorme differenza.

Per questo motivo, la campagna “Apri gli Occhi” dà la possibilità di accendere i riflettori su questa particolare e fastidiosa patologia.  “L’Occhio Secco è una delle malattie meno conosciute e allo stesso tempo più fastidiose”, spiega Antonio Di Zazzo, professore associato di Malattie dell'apparato visivo della Fondazione Policlinico Universitario al Campus Bio-Medico di Roma. “La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità – prosegue Di Zazzo – sostiene che si tratti di uno dei disturbi della società moderna tra i più ignorati e sottovalutati. Molte persone manifestano sintomi, ma non sono consapevoli di soffrirne. Il rapporto medico-paziente è centrale: gli oftalmologi sono le figure di riferimento fondamentali perché, oggi, hanno la possibilità di diagnosticare in maniera precisa le alterazioni del film lacrimale, dispongono di strumenti diagnostici precisi che, potendo analizzare la qualità e la quantità della lacrima, la sua composizione, il tono, riescono a individuare – in maniera personalizzata per ciascun paziente – la terapia più appropriata, anche quando questa malattia è ancora ai primi stadi”.

Come partecipare alla campagna “Apri gli Occhi”
Per capire se si è un soggetto a rischio o se già si soffre della malattia dell’occhio secco è possibile compilare il questionario OSDI 6 presente sul sito ufficiale della campagna aprigliocchi2024.it, alla pagina “Come Partecipare”. Il test serve a misurare la frequenza con cui si manifestano alcuni dei sintomi della secchezza oculare. A chi ottiene un punteggio uguale o superiore a 4 è fortemente consigliato di sottoporsi a una consulenza specialistica presso i centri della campagna “Apri gli Occhi”, prenotando una visita al numero verde 800.226466: è possibile telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. 

I 7 centri che a Roma aderiscono all’iniziativa di prevenzione voluta da Alcon Italia, e presso cui è possibile prenotare una consulenza, si trovano in: via delle Azzorre 292, via Coriolano 50, viale Giulio Cesare 47, via Appia Nuova 113, via Casilina 1799/O, via Casal del Marmo 122/b e via del Galoppatoio 33.