Nuovi voucher ai nastri di partenza: maggiori garanzie contro gli abusi

Foto d'archivio (Ansa)
di Giusy Franzese
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Venerdì 7 Luglio 2017, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 16:48
Il fischio di inizio ci sarà lunedì prossimo, 10 luglio. Da quel giorno sarà operativa la piattaforma telematica dell'Inps per l'utilizzo della nuova disciplina sul lavoro occasionale che sostituisce i defunti voucher. Niente più tagliandi da comprare in tabaccheria o alle Poste, quindi. Ora sarà tutto online (magari assistiti dagli operatori del call center Inps), non solo la comunicazione della prestazione, ma anche i pagamenti.

Il primo passo da fare se si vuole utilizzare lavoro occasionale in regola è la registrazione sull'apposita piattaforma telematica, andando all'indirizzo www.inps.it/ Prestazioni Occasionali. È un passaggio obbligatorio sia se i datori di lavoro sono privati cittadini, sia se si tratta di imprese. In realtà per poter poi ricevere il pagamento della prestazione, dovranno registrarsi anche i lavoratori interessati.

La legge prevede che i nuovi voucher possano essere utilizzati dai privati cittadini oppure dalle piccole imprese con non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato. Per cui sulla piattaforma telematica bisognerà scegliere a quale canale registrarsi: Libretto Famiglia (solo persone fisiche, non nell'esercizio dell'attività professionale o d'impresa, che necessitano di piccoli lavori domestici, di giardinaggio, manutenzione, assistenza a bambini o anziani, lezioni private) o al Contratto per prestazioni occasionali (in questo caso sono previste tre distinte opzioni: per la P.a; per le imprese agricole; per gli altri utilizzatori).

All'atto della registrazione, gli utilizzatori e i prestatori forniranno i vari dati anagrafici richiesti. I prestatori di lavoro dovranno, inoltre, indicare l'Iban del proprio conto corrente bancario/postale, libretto postale ovvero della propria carta di credito: il pagamento delle ore effettuate, infatti, sarà fatto direttamente dall'Inps su questi canali entro il 15 del mese successivo a quello di svolgimento della prestazione. Se il lavoratore non ha un cc bancario o postale o una carta di debito/credito, l'Inps emetterà un bonifico bancario domiciliato alle Poste con spese a carico del prestatore (2,60 euro): sarà Poste Italiane ad avvisare il lavoratore - con una comunicazione al domicilio indicato sul suo profilo Inps - che il bonifico è pronto e che può riscuoterlo, previa esibizione di documento di identità e della medesima comunicazione, presso qualsiasi ufficio postale.

LA PROVVISTA
I soldi verranno presi dai portafogli telematici che i datori di lavoro avranno provveduto precedentemente a riempire (sempre online, con la causale Lifa nel caso di famiglie, oppure Cloc se imprese). La circolare Inps emanata l'altro ieri non spiega però cosa ne sarà dei soldi inutilizzati e come, eventualmente, richiedere il rimborso (i vecchi voucher avevano un anno di validità). Le famiglie potranno alimentare il portafoglio a partire da 10 euro e con multipli di 10. Non è una cifra casuale: corrisponde infatti alla paga oraria lorda (in tasca al lavoratore vanno 8 euro netti).

La legge impone dei tetti massimi di spesa, validi sia per le famiglie che per le imprese: 5.000 euro l'anno per ogni utilizzatore (cifra riferita alla totalità dei prestatori, ognuno dei quali non può prendere annualmente oltre 2.500 euro netti dallo stesso datore di lavoro). Per le imprese la paga oraria lorda è poco più di 12 euro, di cui 9 sono nette. A differenza delle famiglie che possono chiedere una prestazione anche di una sola ora, le imprese dovranno pagare per ogni volta minimo 36 euro nette (4 ore) con un massimo annuo di 280 ore.

Se alle famiglie è concesso comunicare le prestazioni occasionali utilizzate entro i primi 3 giorni del mese successivo, le imprese devono invece farlo entro un'ora prima dell'inizio della prestazione. Però poi hanno 3 tre giorni tempo per confermare o revocare nel caso di imprevisti. Per evitare abusi (si fa la comunicazione per evitare controlli e poi si paga in nero), il lavoratore ha la possibilità di confermare (entro 3 giorni) sul portale l'avvenuta prestazione, nel qual caso non saranno più possibili revoche da parte delle imprese. I datori di lavoro furbetti saranno puniti con sanzioni da 500 a 2.500 euro a lavoratore al giorno.
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