Incassati i carri armati, il governo ucraino è ripartito subito "all'attacco" tornando a chiedere jet da combattimento occidentali per mettere in sicurezza lo spazio aereo del paese. «Adesso abbiamo bisogno anche di F16, F35, Eurofighter, Tornado e navi da guerra», ha rilanciato il viceministro degli Esteri ucraino, Andrij Melnyk, ricevendo in questo caso il no secco di Scholz. La Germania e la Nato non invieranno infatti caccia né soldati. Infatti già i tank Leopard e degli Abrams sono stati sufficienti a far salire alle stelle la tensione con Mosca. "Ora abbiamo nuovi compiti davanti a noi: ottenere i jet da combattimento occidentali, nuove sanzioni e l’attuazione della Formula di pace”, cioè i 10 punti per la chiusura del conflitto proposti dal presidente ucraino Zelensky, come ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, a seguito dell’annuncio tedesco e statunitense di inviare i loro carri armati in Ucraina. Posizione ribadita anche da Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa ucraino, che ha spiegato a Reuters come "il prossimo grande ostacolo sarà ottenere in fretta i jet da combattimento", anche se altri funzionari vorrebbero prima incassare missili a lungo raggio e i missili balistici Atacms. Tuttavia - come spiegato anche da "Wired" - l’invio di queste armi resta improbabile, a causa del timore che possano essere usate per colpire obiettivi entro i confini della Federazione russa.
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I SOTTOMARINI
Secondo Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, la richiesta di sottomarini fatta dall'Ucraina alla Germania è una inutile "soprattutto considerando che presto il regime di Kiev non avrà più il mare".