Russia, l'attacco al Donetsk e le mire su Chasiv Yar (malgrado le barriere di Kiev). Le mappe dell'offensiva: cosa sappiamo

Dopo la cattura di Avdiivka il 17 febbraio, le forze russe hanno continuato la loro spinta nella regione

Russia, l'avanzata delle truppe di Putin: l'attacco al Donetsk e le mire su Chasiv Yar (malgrado le barriere di Kiev). Le mappe dell'offensiva
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 22:21

La Russia si sta battendo per i suoi «interessi vitali», ma i suoi avversari l’hanno «costretta a proteggere questi interessi con le armi» e a «combattere tutti coloro che hanno armato e addestrato per sconfiggere la Russia sul territorio di un Paese vicino», cioè l’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin affida all’agenzia di stampa Tass la sua visione del conflitto, confermando lo scenario che gli analisti prefigurano a seguito del massiccio risultato (88,12%-95,23%, secondo la Commissione elettorale russa) nelle votazioni che lo hanno riconfermato per il quinto mandato. Lo Zar sta cercando di sfruttare i livelli record di affluenza alle urne e il sostegno alla sua candidatura presidenziale per creare le condizioni per una guerra prolungata in Ucraina, afferma l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Che nel suo ultimo rapporto di lunedì segnala: le forze russe stanno mantenendo il loro slancio nella regione ucraina di Donetsk, con progressi in prima linea.

Gli attacchi

La scorsa notte le forze russe hanno attaccato Shahed con tredici droni, dieci dei quali abbattuti su Kharkiv, Sumy e Kiev, ha annunciato il capo dell’aeronautica Mykola Oleshchuk. «Unità missilistiche antiaeree, gruppi mobili, strumenti per la guerra elettronica sono stati coinvolti nell’operazione volta a respingere l’attacco aereo», ha aggiunto.

Mentre l’aggiornamento diffuso due giorni fa dal think tank di Washington, come riporta Newsweek, segnala che i filmati geolocalizzati mostrano avanzamenti russi a Chasiv Yar, nel Donetsk, con scontri di posizione che continuano a nord ovest, ovest e sud ovest di Bakhmut. Dopo la cattura di Avdiivka il 17 febbraio, le forze russe hanno continuato la loro spinta nella regione cercando di sfruttare al massimo la scarsità di armi e munizioni a disposizione dell’Ucraina prima che arrivi un’altra tranche di aiuti occidentali per Kiev.

Alcune fonti russe hanno affermato che l’offensiva di Mosca nell’area di Bakhmut, iniziata a novembre, porrebbe le basi per operazioni offensive più intense per circondare e conquistare Chasiv Yar, che si trova a circa 50 miglia a nord di Avdiivka. Domenica i blogger militari russi hanno annunciato che le truppe di Mosca erano avanzate fino alla periferia della città, informazione tuttavia recepita con cautela dall’Isw poiché impossibile da verificare in modo indipendente. In ogni caso, l’Istituto per lo studio della guerra ha precisato che la possibilità che la città, con una popolazione di circa 12.000 abitanti prima del conflitto, venga circondata o conquistata dalla Russia nei prossimi mesi è «improbabile». Le immagini satellitari analizzate dall’Isw rivelano infatti che le forze ucraine hanno costruito fortificazioni a forma di anello intorno all’area, barriere difensive che le forze russe probabilmente faranno fatica a sfondare. Certo è che le forze del Cremlino in questo momento stanno concentrando le loro energie nel Donetsk. A metà febbraio hanno issato la bandiera su Avdiivka: per i russi, spiega un approfondimento di AnalisiDifesa, è stato il più grande successo bellico conseguito dopo aver respinto la controffensiva ucraina dello scorso anno e dopo aver conquistato Marynka, piazzaforte ucraina a sud di Bakhmut. Per gli ucraini si tratta invece di «una ritirata su posizioni prestabilite», hanno ridimensionato i vertici politici e militari di Kiev.

Roccaforte

Diversi gli aspetti che attribuiscono un valore rilevante ad Avdiivka: si tratta di un ampio complesso fortificato costituito dalle forze di Kiev fin dall’inizio del conflitto nel 2014, roccaforte strategica per bloccare le puntate offensive russe tese a conquistare la porzione della regione di Donetsk ancora controllata dall’esercito ucraino. Le forze dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, sostenute dall’artiglieria russa, hanno iniziato ad attaccare Avdiivka il 22 febbraio 2022, cinque giorni dopo l’inizio dei massicci bombardamenti ucraini sul Donbass e due giorni prima dell’invasione russa. Il 10 ottobre scorso le truppe russe hanno avviato un’intensa offensiva sostenuta da un forte fuoco di artiglieria e dai bombardamenti aerei con l’impiego di oltre 250 bombe guidate FAB-500-62 UMPK, secondo fonti militari di Mosca. Per la Bbc la caduta di Avdiivka segna il più grande cambiamento sulla linea del fronte che si estende per oltre mille chilometri dopo la conquista di Bakhmut da parte del Gruppo Wagner nel maggio 2023. Il canale televisivo americano Fox News ha definito la ritirata ucraina da Avdiivka una «vittoria chiave per il presidente russo Vladimir Putin e la Russia», che «segna una svolta» nel conflitto. La carenza di munizioni e attrezzature militari causata dai ritardi negli aiuti statunitensi potrebbe provocare uno sfondamento delle truppe russe in un’improvvisa offensiva, segnalava il 14 marzo l’Isw. E il fatto che la Russia mantenga l’iniziativa lungo l’intera linea di contatto aumenta i rischi di tale sviluppo, consentendo ai comandanti militari russi di aumentare o diminuire l’intensità delle operazioni su qualsiasi parte della linea del fronte a loro discrezione.

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