Iran-Israele, da grandi amici a nemici acerrimi: cosa è cambiato in 60 anni e come siamo arrivati a questo punto

La data chiave è il 31 gennaio 1979, quando al termine della rivoluzione islamica l'ayatollah Khomeini tornò a Teheran e assunse il potere

Iran-Israele, da grandi amici a nemici acerrimi: cosa è cambiato in 60 anni e come siamo arrivati a questo punto
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 19 Aprile 2024, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 15:20

Le immagini delle studentesse che a Teheran indossavano la gonne corte, non portavano il velo, andavano in spiaggia in costume sono celebri. Sono di cinquanta-sessant'anni fa. Sembrano incedibili, oggi, in un paese in cui la polizia morale pattuglia le strade, picchia e arresta le ragazze che semplicemente non indossano lo hijab nel modo in cui il fanatismo ritiene corretto, fino ad arriva al caso estremo di Masha Amini, 22 anni, morta a causa delle percosse subite dopo tre anni di coma, presa e pestata perché non "indossava bene" il velo.

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Cosa è cambiato? La data chiave è il 31 gennaio 1979 quando al termine della rivoluzione contro un regime oppressivo come quello dello scià Reza Pahlavi, che era fuggito all'estero, l'Ayatollah Khomeini tornò in Iran e assunse il potere.

E l'Iran divenne una repubblica islamica controllata dai religiosi in cui ogni tentativo di ripristinare principi di libertà viene soppresso con la violenza e con le impiccagioni.

Quando Israele e Iran erano amici

Ecco in quel passaggio storico non ci fu solamente un cambiamento di costumi, ma anche un dirompente mutamento delle alleanze, visto che non solo l'Iran ai tempi dello scià era fedele alleato degli Stati Uniti, ma ottenne aiuti e collaborazione dallo stato di Israele, a cui vendeva il petrolio, da cui riceveva appaltatori e consigliere militari. Gli storici ricordano che allora, a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, vi fu anche collaborazione per lo sviluppo di nuove armi.

Cosa è cambiato con la rivoluzione islamica

Khomeini, che prese il potere in quello che di fatto è il più grande Stato sciita, si schierò contro Israele, cedette i locali dell'ambasciata israeliana all'Olp, introdusse il Giorno del Quds, in cui i musulmani sono chiamati a a manifestare contro Israele che, secondo il nuovo regime iraniano, non ha diritto di esistere ed è usurpatore nella terra dei palestinesi.

E se nei due decenni successivi la minaccia di Teheran fu soprattutto retorica, se come ricorda la ricostruzione di The Telegraph Israele fu ribattezzata Piccolo Satana, è anche vero che quando ci fu la guerra con l'Iraq, l'Iran acquistò armi anche da Israele.

La storia recente ha visto un inasprimento dei rapporti, con l'Iran che ha sostenuto la crescita di Hezabollah, gruppo sciita libanese operante ai confini di Israele, ma anche la più recente affermazione degli Houthi nello Yemen.

Israele ha cominciato a considerare Teheran come il grande nemico, che mette a repentaglio l'esistenza stessa dello Stato ebraico, mentre lo sviluppo del programma nucleare iraniano è divenuto una minaccia angosciante. Eppure, l'Iran non aveva mai attaccato direttamente Israele nel suo territorio. Fino a sabato scorso, quando la pioggia di centiania di droni suicida e missili che, per quanto annunciata per tempo, ha cambiato tutto.

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