Dopo il terremoto, l'emergenza freddo, animali senza stalle: «Rischiano di morire»

I cavalli dell'allevamento Liberti nelle zone terremotate delle Marche
di Rosalba Emiliozzi
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Domenica 8 Gennaio 2017, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 16:23
PIEVEBOVIGLIANA - L'emergenza freddo sta mettando a dura prova gli animali degli allevamenti delle zone terremotate delle Marche e del Lazio. Il grido di allarme arriva dall'allevatore Albano Liberti di Pievebovigliana, piccolo centro terremonato dell'Alto Maceratese. Liberti, 43 anni, con il terremoro di agosto ha perso la casa, la stalla e la club  house che aveva ingranato e ospita turisti tedeschi e inglesi. Ora, come unica risorsa economica, ha l'allevamento  di cavalli da trotto e salto a ostacoli. Cinque puledre sono incinta, è riuscito a metterne al caldo solo due, le altre  tre sono al freddo, fuori, sotto i monti Sibillini, a meno 10.

«In tutto sono una trentina i cavalli che sono costretto a tenere all'aperto con questo gelo - dice Liberti - più altre trenta capre, possono morire. Le stalle? Ce le avevano promesso ma non sono state finite, hanno fatto solo la piazzola dove montare la tesnostruttura ma poi i lavori non sono continuati. Se nessuno ci aiuta, quest'ondata di freddo glaciale ci metterà per sempre ko».
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