Originale ed eclettico, il giovane ha sempre avuto le idee chiare. «Mia madre voleva che mi iscrivessi a ragioneria - prosegue Matteo - ma io a scuola non ci andavo e di nascosto ho fatto pratica da una parrucchiera a Macerata, poi la sera prendevo le chiavi del negozio di mamma e facevo i capelli a tutti i miei amici. Un giorno un cliente le ha detto “complimenti, suo figlio è diventato bravissimo”, così mi ha scoperto. Sono andato a lavorare da lei e le ho fatto raddoppiare il fatturato».
Da lì Matteo ha messo il turbo e oggi il suo nome è sempre più richiesto. «A 19 anni ho aperto il mio negozio Matteo hair Style a Corridonia - spiega - da sei anni curo sfilate in zona e shooting, dove ho imparato ad organizzare il lavoro, che è molto diverso dal salone. In una giornata conosci tante persone nuove e bisogna rispettare ritmi ed esigenze che non dipendono da me. Mi piace stravolgere completamente l'aspetto dei clienti. Mi fanno tanti complimenti e la cosa che apprezzo di più è che si fidano di me e del mio gusto».
Tra cataloghi e look book, la strada per il successo non sembra affatto lontana: «Ho l'agenda piena fino a dicembre - ammette - ho partecipato a diversi cortometraggi, uno dei quali con Simone Riccioni e ho creato un gruppo, Tomato, formato da me, una scenografa, una modella e una fotografa. Ci presentiamo al cliente con un prodotto già finito, il che è molto utile per lavorare in questi ambiti».
Tutto è partito da Fb, con l'omonima pagina, che ha camminato sul web fino ad attirare oltre 2000 followers: «Sono autodidatta - dice ancora - non amo seguire i corsi, ho imparato tenendomi costantemente aggiornato. Ho anche creato una tecnica di colorazione, non brevettata, che ho chiamato light twist, simile allo shatush». I mercoledì e giovedì di novembre, invece, Matteo curerà uno spazio stylist alla Pelanda di Roma. Al progetto partecipano, tra gli altri, Alessandro Preziosi e Marco Bocci: «Ogni settimana mi ispirerò ad continente diverso, sono emozionato. Lo shooting è il mio mondo, mi sembra di realizzare un dipinto».